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Carne rossa vs carne bianca - Bisognerebbe mangiare meno carne rossa e più carne bianca, le carni di pollo e tacchino sono infatti dei buoni alleati per la salute e il benessere fisico

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Carne rossa vs carne bianca

Carne rossa vs carne bianca

Bisognerebbe mangiare meno carne rossa e più carne bianca, le carni di pollo e tacchino sono infatti dei buoni alleati per la salute e il benessere fisico. Un documento stilato dagli esperti della Nutrition Foundation of Italy, un'associazione non-profit che ha l'obiettivo di contribuire alla corretta informazione ed educazione alimentare dei consumatori, rimarca l'importanza delle carni bianche nella dieta. Il documento sarà pubblicato sulle pagine della rivista scientifica internazionale Food and Nutrition Research.

Spesso, in seguito a nuove ricerche scientifiche, si sente dire che la carne rossa fa male, poche volte si sete però parlare delle carni bianche. Secondo gli esperti, un adeguato consumo di carne bianca migliorerebbero la qualità complessiva della dieta della popolazione italiana, nel nostro paese la carne rossa rimane però ancora la più consumata. Circa il 38 per cento degli italiani consumano abitualmente carne rossa e solo il 25 per cento dichiara di prediligere le carni bianche. Mediamente, a livello europeo, si consumano annualmente quasi 18 Kg di carne bianca a testa, nel nostro paese si superano di poco i 13,5 Kg.

Il documento che rimarca l'importanza della carne bianca nella dieta è stato messo a punto da alcuni dei principali rappresentanti della comunità clinica e nutrizionale italiana: Lucio Lucchin (direttore dell'Unità operativa complessa di dietetica e nutrizione clinica del comprensorio sanitario di Bolzano, già presidente dell'Associazione di Dietetica e Nutrizione Clinica Italiana - ADI), Claudio Cricelli (presidente Società Italiana di Medicina Generale e delle cure Primarie - SIMG), Giovanni Corsello, (presidente Società Italiana di Pediatria - SIP), Nicola Ferrara (presidente Società Italiana di Gerontologia e Geriatria - SIGG) e Andrea Ghiselli (Dirigente di Ricerca del CRA-NUT).

In nessuno studio è stata mai trovata una correlazione tra l'assunzione di carni bianche e la mortalità per cause cardiovascolari. Al contrario, dall'esame degli studi epidemiologici, è emerso che un maggior consumo di carni bianche, pesce e frutta a guscio, contribuisce a ridurre il rischio di eventi coronarici, una relazione opposta a quella che è stata invece associata a un consumo eccessivo di carni rosse. I benefici sarebbero riconducibili in particolar modo al basso tenore di ferro nella forma eme, di sodio e alla presenza di grassi polinsaturi nelle carni bianche. In base a questi dati si può quindi concludere che il consumo di carni bianche, in alternativa ad altre fonti proteiche, può rappresentare una strategia utile per controllare il rischio coronarico.

Andrea Poli, presidente della Nfi, spiega che con la realizzazione di questo documento si dovrebbero colmare alcune lacune di carattere scientifico sul tema delle carni bianche e sul loro ruolo nell'ambito di una corretta alimentazione. Un adeguato consumo di carne di pollo o tacchino, in associazione ad una dieta ricca di vegetali, con un apporto moderato di grassi, e ad uno stile di vita attivo, può contribuire a mantenere il giusto peso corporeo con effetti complessivamente neutri o favorevoli sul rischio delle principali malattie degenerative tipiche della nostra società.

Le carni di pollo e tacchino sono indicate anche per donne in gravidanza e allattamento e per chi fa sport. Purtroppo in alcuni casi ci sono dei pregiudizi associati alle carni bianche riguardanti il tipo di allevamento e gli ormoni, gli esperti spiegano però che si trattano solo dei luoghi comuni. Le carni bianche prodotte in Italia sono buone, sane e sicure, queste sono prive di ormoni in quanto nel nostro paese sono vietati per legge. Viene quindi ribadito che non sono ormoni nelle carni di pollo, questo è un falso mito che circola anche in ambienti medici e che va sfatato. Nel nostro paese la filiera è controllata dall'inizio alla fine, dal mangime che viene dato ai polli fino al prodotto finale che troveremo nei mercati e supermercati.

La carne rossa fa male? molto dipende dalla cottura

Ormai si dovrebbe sapere che mangiare troppa carne rossa fa male, pochi però sanno che anche il tipo di cottura della carne rossa può incidere sulla nostra salute. Alcune informazioni su questo aspetto le possiamo trovare in un articolo pubblicato su Food and Chemical Toxicology (Burden of diseases estimates associated to different red meat cooking practices - doi: 10 1016 / j fct 2014 01 045).

Mangiare troppa carne rossa fa male alla salute in quanto è stato dimostrato che aumenta il rischio di sviluppare tumori, il rischio sembrerebbe maggiore per alcune neoplasie come quelle a carico dell'apparato gastrointestinale, della prostata e della mammella. Una delle ipotesi punta il dito sui composti mutageni e cancerogeni che si sviluppano durante la cottura.

Partendo dai dati di quattro studi che hanno preso in considerazione la relazione tra livelli di assunzione di carne e incidenza di tumori del colon-retto, della prostata, del pancreas e della mammella, è stato calcolato l'impatto del consumo di carne sulla qualità della vita, ci si è concentrati in particolar modo sugli anni di vita con disabilità. Si è scoperto che questi anni aumentano considerevolmente (più 50 per cento rispetto a chi consuma poca carne rossa) nel gruppo delle persone che consumano prevalentemente carne rossa cotta al barbecue. L'impatto negativo è maggiore per i tumori del colon-retto, del seno e del pancreas.

Tra tutti i tipi di cottura, quella arrosto sembra essere quella maggiormente protettiva ed efficace nella riduzione della perdita degli anni in salute. In base a questi dati si può ipotizzare che, se un uomo di 67 anni sostituisse la carne rossa alla brace con l'arrosto, potrebbe prevenire la perdita di 3 giorni in salute all'anno; il beneficio per una donna della stessa età sarebbe invece maggiore ed è stimato intorno a 4,5 giorni in più in salute all'anno.


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