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Succhi di frutta, alcuni interferiscono con i farmaci

Succhi di frutta: alcuni interferiscono con i farmaci

Alcuni succhi di frutta come il succo di arancia, di pompelmo o di mele, se bevuti in concomitanza o a distanza ravvicinata con l'assunzione di alcuni farmaci, porrebbero alterare l'assorbimento di questi ultimi rendendoli inefficaci. L'ennesima conferma di una possibile interazione fra alcuni succhi e i farmaci arriva da una ricerca, coordinata da professor David Bailey, condotta presso la University of Western Ontario. I risultati dello studio sono stati presentati in occasione del meeting nazionale dell'American Chemical Society (Filadelfia, Agosto 2008).

Questa non è la prima volta che si lancia un avvertimento su un possibile mix pericoloso succhi farmaci, qualche tempo fa avevamo riportato un elenco di farmaci che potevano dare degli effetti collaterali se assunti in concomitanza al succo di pompelmo. In base al nuovo studio, non bisogna stare attenti solo al succo di pompelmo ma anche ad altri succhi come quello di arancia e di mela. David Bailey spiega che in alcuni casi basta anche un solo bicchiere per amplificare o ridurre gli effetti dei farmaci con pesanti conseguenze sulla salute dei pazienti.

L'avvertimento non è valido solo per i succhi confezionati ma anche per quelli fatti con la frutta fresca. Alcune sostanze contenute nei succhi, come ad esempio la naringina, inibiscono gli OATP (Organic Anion Transporting Polypeptides), dei vettori bidirezionali che servono a trasportare sostanze acide, basiche (cationi di tipo II di elevato peso molecolare, es. chinidina) e neutre (come ad esempio gli steroidi). Per semplificare possiamo dire che gli OATP trasportano i farmaci dall'intestino al sangue. La naringina inibisce quindi gli OATP, per la precisione l'OATP1A2, alterando la quantità di medicinale assorbita dall'agonismo.

David Bailey spiega che i risultati sono frutto di una serie di sperimentazioni. In una, per esempio, sono stati somministrati dei farmaci antiallergici (fexofenadine e antistamine) a tre gruppi di volontari divisi in base al tipo di bevanda somministrata in concomitanza al farmaco: un bicchiere di succo di pompelmo, di acqua addizionata a naringina o solo acqua. Dalle analisi cliniche si è rilevato che nei primi due gruppi la dose di medicinale assorbita dall'organismo era la metà rispetto al terzo gruppo, un quantitativo non adeguato a contrastare un'eventuale crisi allergica.

Dalle varie analisi si è rilevato che anche il succo di arancia e quello di mela contengono delle sostanze che alterano l'efficacia dei farmaci, un effetto collaterale che in determinate situazioni può essere molto pericoloso. Ora verranno condotti ulteriori ricerche per identificare meglio le sostanze che interferiscono con i farmaci, nel mentre, il consiglio dei ricercatori è quello di evitare di bere i succhi di frutta in determinati casi come ad esempio durante la terapia contro il cancro o il trattamento per le malattie cardiovascolari. Secondo gli esperti, i succhi di frutta potrebbero interferire anche nel buon esito dei trapianti di organi.


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