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Bambino robot, nuovo progetto made in Japan

Bambino robot: nuovo progetto made in Japan

Un robot capace di simulare i comportamenti di un bambino di 18 mesi è l'ultima invenzione nel campo della robotica messo a punto presso l'Ente nazionale per la scienza e la tecnologia del Giappone. La notizia, riportata sul quotidiano nipponico The Daily Yomiuri (Giugno 2007), riporta alcune caratteristiche del bambino cibernetico.

Il baby cyborg, battezzato CB2 (Child-robot with Biomimetic Body), ha un peso di 33 chili, è alto 1,30 metri, ed è rivestito con una "pelle" di silicone che gli dona una fattezza umanoide. Il bambino robot è inoltre dotato di oltre 200 sensori ottici, auditivi e tattili, che gli permettono di interagire con l'ambiente circostante in vari modi, per esempio, può cambiare l'espressione del viso secondo delle situazioni. Il piccolo robot è in grado di replicare i movimenti di un bimbo di 18 mesi, anche se basilari già molto complessi da coordinare, grazie ad una cinquantina di simulatori muscolari ad aria compressa.

Altri progetti sui baby robot

Anche l'Italia è impegnata nel campo della robotica da diversi anni, l'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) sta lavorando da un po' di tempo ad un progetto teso alla realizzazione di un robot con la capacità di apprendere pari a quella di un bambino di 10 mesi.

Il baby robot italiano rientra nel progetto RobotCub, iniziato nel 2004 è coordinato dall'Università di Genova. Lo scopo dei ricercatori italiani è quello di fondere robotica, nanotecnologie e neuroscienze. Giorgio Metta, ricercatore dell'Università di Genova e coautore del progetto RobotCub, spiega che grazie alle neuroscienze si possono avere delle fonti d'ispirazione per la robotica e allo stesso tempo la robotica può fornire delle nuove indicazioni alle neuroscienze potendo verificare o confutare i modelli del funzionamento del cervello ad oggi disponibili.

Anche se la ricerca italiana punta a studiare la parte celebrale del baby robot, Giorgio Metta spiega che le sembianze umanoidi non sono solo un vezzo estetico, ma funzionali. In breve, le neuroscienze ci faranno vedere quanto il controllo del movimento possa plasmare le nostre capacità cognitive e percettive. Non esiste cognizione senza un corpo (almeno per i sistemi che si conoscono attualmente, quelli naturali/biologici). Secondo i ricercatori, senza un corpo con fattezze più o meno umane non sarebbe possibile ottenere un modello significativo del cervello.


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