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Biotecnologie vegetali, la nuova frontiera dei farmaci - Scienze - Fin dal passato le piante hanno rappresentato un'importante riserva di sostanze utili per la salute dell'uomo

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Biotecnologie vegetali, la nuova frontiera dei farmaci

Biotecnologie vegetali e farmaci

Fin dal passato le piante hanno rappresentato un'importante riserva di sostanze utili per la salute dell'uomo. Grazie alle nuove scoperte in campo scientifico, oggi più di ieri, il mondo vegetale offre un enorme potenziale per la produzione di molecole di grande interesse per l'industria farmaceutica. A Roma, Il 5 luglio (2006) presso la Sala delle Colonne della Camera dei Deputati, si terrà un incontro dove si discuterà sulle nuove frontiere delle biotecnologie vegetali: i "farmaci verdi" promettono di aprire nuove frontiere alla ricerca e di creare promettenti partnership.

Le biotecnologie vegetali svolgono un ruolo fondamentale sia per il riconoscimento e la salvaguardia della biodiveristà, sia per l'ottenimento di prodotti del metabolismo secondario o anche di molecole ricombinanti come vaccini, anticorpi, peptidi ad attività antimicrobica, utili per applicazioni in campo umano, veterinario e zootecnico.

Grazie alla produzione di "farmaci verdi" si apriranno nuove prospettive di reddito per l'agricoltura, inoltre si potranno individuare degli usi alternativi per le culture agricole eccedenti. Essendo le ricerche in questo settore altamente stimolanti, diversi laboratori nel mondo hanno già intrapreso numerosi studi. Si stima che nel 2010 il valore globale dei Plant Made Pharmaceuticals sarà di circa 40 miliardi di euro.

Il convegno, organizzato dalla Società italiana di genetica agraria, dal Comitato nazionale per la biosicurezza e le biotecnologie, e dall'Accademia della scienze detta 'Dei XL', presenterà le attività di ricerca in Italia e metterà in evidenza il potenziale tecnologico e scientifico rappresentato dai principali soggetti pubblici e privati coinvolti.

Il Dott. Teodoro Cardi, primo ricercatore dell'Istituto di genetica vegetale del Cnr di Portici, spiega che le piante sono una preziosa fonte di molecole bioattive verso diverse malattie. Già oggi il 25 per cento dei farmaci contiene almeno un componente attivo di origine vegetale, quando si parla di farmaci anticancro il legame con il mondo vegetale cresce ulteriormente se si pensa che il 52 per cento di essi è direttamente o indirettamente derivato dalle piante. La medicina tradizionale usa da tempo gli estratti grezzi, i cui principi attivi non sono stati ben caratterizzati. In alcuni casi, però, le molecole target sono state individuate e purificate. Delle circa 400.000 specie di piante superiori, solo una piccola parte è stata però caratterizzata dal punto di vista chimico. Uno degli obiettivi più importanti che vedrà impegnati numerosi ricercatori nei prossimi anni sarà quello della raccolta, la conservazione e la caratterizzazione delle risorse genetiche vegetali al fine di scoprire molecole con nuove funzioni. Ottimi risultati stanno già arrivano dalle moderne biotecnologie, soprattutto per quanto riguarda la produzione in vitro delle molecole d'interesse, con effetti benefici sulla conservazione della specie originaria in natura, nonché per il miglioramento dei livelli produttivi mediante approcci d'ingegneria metabolica.

Il dott. Cardi evidenzia come le biotecnologie sono utili anche per la produzione in pianta di molecole di origine non vegetale, come vaccini e anticorpi, ad azione profilattica o terapeutica. Lo scorso febbraio (2006) negli USA è stato approvato il primo vaccino prodotto in pianta per uso veterinario ("Newcastle disease" nei polli), inoltre, in numerosi centri di ricerca, sono già in una fase avanzata di sperimentazione clinica altri composti che prevedono un impiego anche in campo umano. A differenza dei sistemi produttivi già in uso presso le industrie farmaceutiche, le piante presentano diversi vantaggi, come il minor costo, la maggior produzione di molecole anche complesse e l'assenza di patogeni o tossine pericolose per l'uomo o gli animali domestici.

Per la produzione di vaccini orali, gli antigeni veicolati negli alimenti possono essere assunti previo un semplice processo di concentrazione e dosaggio, coma la preparazione di succhi o prodotti essiccati, inducendo l'immunità mucosale, importante prima barriera verso molte malattie.

Durante il convegno interverranno diversi esperti del settore fra i quali: il Prof. Alcide Bertani, direttore del Dipartimento Agroalimentare, il Prof. Luigi Monti, direttore dell'Istituto di genetica vegetale, e il Dott. Alessandro Vitale, primo ricercatore dell'Istituto di biologia e biotecnologie agrarie. Saranno inoltre presenti diversi ricercatori universitari, dell'Enea e di varie imprese biotecnologiche oltre che dei rappresentanti delle maggiori associazioni agricole.

Fonte: CNR


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