UniversONline.it

Mais Ogm e coesistenza con altre culture - Scienze - Il mais ogm può coesistere con altre coltivazioni senza che ci sia il rischio di contaminazioni ?

Continua
Universonline su Facebook

Mais Ogm e coesistenza con altre culture

Mais Ogm e coesistenza con altre culture

Il mais ogm (organismi geneticamente modificati) può coesistere con altre coltivazioni senza che ci sia il rischio di contaminazioni ? Per dare una risposta a questa domanda è stato interpellato uno staff di ricercatori e tecnici di strutture di ricerca pubbliche e private.

Il CEDAB (Centro di Documentazione sulle Agrobiotecnologie), un'associazione finanziata dalle maggiori multinazionali delle biotecnolgie che ha l'obiettivo di promuovere e diffondere l'informazione scientifica ed economica relativa all'impiego delle biotecnologie in agricoltura, ha promosso in sette aziende agricole delle province di Brescia, Mantova, Milano, Cremona e Lodi, uno studio che aveva l'obiettivo di analizzare la coesistenza delle culture biologiche e non, ed eventuali contaminazione fra le due.

I ricercatori hanno simulato il comportamento dei pollini e del flusso genico in mais utilizzando varietà convenzionali a seme colorato. La conclusione è stata che la coltivazione è possibile a determinate condizioni. Per evitare un'eventuale diffusione dei pollini transgenici, bisogna piantare dei filari di mais, larghi almeno 17,5 metri, che funzionando da "barriere" evitano la diffusione nei campi circostanti.

Non sono dello stesso parere le associazioni di Legambiente e di Greenpeace, i primi sostengono che, datti alla mano, sembrerebbero non esserci problemi. La polemica però nasce dal fatto che essendo questi risultati forniti dal Cedab, un'associazione finanziata anche dal gruppo CropLife, che rappresenta le maggiori industrie nel campo delle scienze delle piante che sviluppano, producono e distribuiscono prodotti chimici, biologici e biotecnologici soprattutto per l'agricoltura, lo studio potrebbe essere "di parte". Francesco Ferrante, direttore di Legambiente evidenzia che "non si tratta di uno studio scientifico ma di una ricerca da osteria. E' come chiedere all'oste se il vino è buono".


Condividi questa pagina

Invia pagina

Ti potrebbe interessare anche:

Altri articoli correlati

Cerca nel sito

Se non hai trovato quello che ti serve, o vuoi maggiori informazioni, utilizza il motore di ricerca

Seguici sui Social Network

Universonline su Facebook