UniversONline.it

Depressione, sintomi e consigli per curarla - Prima di cercare una cura per la depressione bisogna capire se ci troviamo veramente in uno stato depressivo o stiamo semplicemente attraversando un...

Continua
Universonline su Facebook

Depressione, sintomi e consigli per curarla

Una ragazza depressa, un sintomo della depressione

Prima di cercare una cura per la depressione bisogna capire se ci troviamo veramente in uno stato depressivo o stiamo semplicemente attraversando un periodo di malinconia e/o tristezza. Scoprire qual è il problema è molto importante se si considera che, secondo i dati di un'indagine condotta da O.N.Da (Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna), la depressione ha un impatto considerevole sulla qualità della vita e occupa il secondo posto nel podio dopo ai tumori. Nel nostro Paese sono ben 4 milioni le persone che soffrono di depressione, in prevalenza donne (circa 2,7 milioni), ma ben due terzi non si curano perché in molti casi temono gli effetti collaterali dei farmaci.

Come spiega Eugenio Borgna, psichiatra italiano ed esponente di punta della psichiatria fenomenologica, bisogna stare attenti a non confondere la depressione con la tristezza, la malinconia e/o lo sconforto, degli stati d'animo ed emozioni che fanno parte della vita. Un'analisi frettolosa della società moderna potrebbe portare a concludere che la maggior parte delle persone è malata di depressione, in realtà si è solo insoddisfatti perché non si riescono a raggiungere modelli sociali quali la giovinezza prolungata, il successo a tutti i costi, la perfezione fisica e psicologica. Sebbene sono parte fondamentale dell'esistenza, non si riescono ad accettare situazioni differenti da quelle che i media trasmettono.

Se ci troviamo in presenza di alcuni sintomi della depressione, che non lascino dubbi sulla diagnosi, in determinati casi i farmaci sono molto importanti per curare lo stato depressivo. Se però stiamo semplicemente attraversando un momento difficile della nostra vita dobbiamo imparare a convivere con un'eventuale sentimento di tristezza, malinconia, ecc., un farmaco non potrà risolvere i nostri problemi. Eugenio Borgna spiega che è importante imparare ad accettare i lati in ombra della vita e in particolari circostanze gli psicofarmaci possono essere sostituiti con il dialogo e l'ascolto.

Claudio Mencacci, presidente della Società Italiana di Psichiatria (SIP), nel corso di un convegno dedicato alla depressione ha evidenziato che si può cercare di affrontare il problema con un approccio multidisciplinare che prevede il coinvolgimento di medici di famiglia, specialisti, pazienti e familiari. Oggi si dispone di strumenti innovativi, oltre ai criteri del DSM 5 (Manuale diagnostico-statistico) per la diagnosi di depressione, si possono sfruttare i dati genetici per la valutazione del rischio individuale di sviluppare depressione. Sono stati individuati inoltre dei biomarcatori predittivi (come la proteina C reattiva) della risposta ai farmaci, in questo modo si può sapere prima ancora di iniziare una terapia se determinati antidepressivi saranno più o meno efficaci. Inoltre, attraverso il Neuroimaging funzionale (Functional Neuroimaging) si può monitorare l'evoluzione della patologia in risposta alle cure. Grazie a queste nuove tecniche attualmente si riesce a intervenire in maniera più precisa, e con minori effetti collaterali, in base alla tipologia di depressione e di sintomi indicativi di una maggior probabilità di resistenza alle cure.

Grazie alla prevenzione, in diversi casi, è possibile evitare le cure per la depressione. Uno stile di vita sano permette di prevenire diverse patologie compreso il disturbo dell'umore. Sopratutto chi è predisposto dovrebbe evitare, o ridurre considerevolmente, alimenti con componenti eccitanti quali ad esempio l'istamina (contenuta in: pomodori, spinaci, ketchup, salsa di soia, pesci in scattola, crostacei, frutti di mare, salsicce, salame, carne secca, pro glutamina sciutto affumicato, mortadella, formaggi fermentati e stagionati, aceto di vino, ecc.) e la glutammina (contenuta in: latte, formaggi, yogurt, frutta secca, uova, prezzemolo, spinaci, ecc.; la cottura tende a distruggere l'aminoacido, i quantitativi maggiori vengono quindi assunti con gli alimenti consumati a crudo). Un'altra molecola che andrebbe evitata è la tiramina, quantità rilevanti sono contenute nelle aringhe, nel cheddar, nelle patate, nell'uva, nel cavolo, nel tonno, nell'emmenthal, nel grana, negli spinaci, nel pomodoro, nel pecorino ecc.. Anche il caffè può incidere sulla depressione, la caffeina ha un'azione psicostimolante e le sue ripercussioni sul sistema nervoso sono dose dipendenti. Se un caffè alla mattina è concesso, se ne consiglia il consumo nelle ore serali. Da eliminare anche il consumo di alcolici e droghe in quanto hanno importanti effetti sul sistema nervoso centrale e sulle funzioni mentali.

Per prevenire possibili stati depressivi è inoltre importante limitare una vita impegnata su troppi fronti, basti pensare alla tensione che potrebbe accumulare una donna professionista che è anche madre di famiglia, compagna di vita e magari si occupa pure di altre cose ugualmente impegnative emotivamente e mentalmente. Nella prevenzione della depressione svolge un ruolo cruciale anche l'attività fisica regolare, basterebbe seplicemente camminare a passo spedito, per un'oretta, 3-4 volte a settimana.

Anche la qualità del sonno può incidere sul disturbo dell'umore, alcuni studi scientifici hanno infatti rilevato uno stretto legame fra depressione e scarsità di sonno. Una condizione di sonno breve e disturbato, se protratta nel tempo, contribuisce ad innescare dei fenomeni infiammatori che sono alla base della comparsa di differenti patologie tra cui diabete, ipertensione e la stessa depressione.

In questo articolo abbiamo parlato degli stati depressivi in generale, non esiste però una sola forma di depressione ma ne esistono tante. Per approfondire ulteriormente l'argomento vi rimandiamo ad altre schede come per esempio quella relativa alla depressione post parto, un particolare stato psicologico collegato alla gravidanza.

Sintomi mentali e fisici della depressione

In base al Manuale diagnostico-statistico (DSM-5), ci troviamo di fronte a un caso di depressione se per un periodo continuativo di due settimane sono presenti cinque o più segni (riportati nell'elenco sottostante), che rappresentano un cambiamento rispetto al precedente livello di funzionamento, e almeno uno di essi è rappresentato da uno di questi sintomi: umore depresso, perdita di piacere o interesse.

Elenco dei possibili sintomi della depressione

  • Il soggetto, o altre persone, rileva/no un umore depresso per la maggior parte della giornata, uno stato d'animo che si ripete quasi ogni giorno.

  • Considerevole diminuzione di piacere e interesse per tutte, o quasi tutte, le attività che si svolgevano abitualmente. Come per l'umore depresso, questa condizione permane per la maggior parte della giornata e quasi ogni giorno.

  • Si rileva un'importante calo di peso, in assenza di una dieta, o un significativo aumento di peso. La persona colpita da depressione potrebbe inoltre evidenziare una considerevole diminuzione o un aumento dell'appetito quasi ogni giorno.

  • Anche alcuni disturbi del sonno, come insonnia e ipersonnia, se presenti quasi ogni giorno possono essere collegati a uno stato depressivo.

  • Stati di agitazione, o rallentamento psicomotorio (si può presentare sia con una riduzione dei movimenti spontanei sia con un irrigidimento della mimica che determina, in alcuni casi, un aspetto inespressivo). Anche questi sintomi si possono presentare quasi quotidianamente.

  • Astenia: ci si sente affaticati e con poche energie quasi quotidianamente.

  • Sentimenti di auto-svalutazione oppure sentimenti eccessivi o inappropriati di colpa, che possono sfociare in veri e propri deliri, quasi ogni giorno.

  • Considerevole riduzione delle capacità di pensare, di concentrarsi , o difficoltà a prendere decisioni, quasi ogni giorno. Condizioni che possono essere rilevate sia come impressione soggettiva che osservata dagli altri.

  • Pensieri ricorrenti sulla morte, che non va inteso esclusivamente come paura di morire. In alcuni casi c'è una ricorrente ideazione suicida senza elaborazione di piani specifici, in altri casi ci può essere anche l'ideazione di un piano specifico per commettere il suicidio.

Affinché questi sintomi possano essere associati a una condizione di depressione non devono essere causati da effetti fisiologici, diretti o indiretti, di una sostanza o una condizione medica generale.

Un'altra situazione che può incidere sulla diagnosi è la presenza di un eventuale lutto. Dopo la perdita di una persona cara molti dei sintomi esposti possono persistere anche per diversi mesi. In questi casi sono "quasi" naturali molti comportamenti quali: compromissione funzionale marcata, autosvalutazione patologica, ideazione suicidaria, sintomi psicotici o rallentamento psicomotorio.

Affinché i sintomi possano essere associati a uno stato depressivo occorre che provochino un disagio significativo dal punto di vista clinico o un'alterazione del funzionamento sociale, lavorativo, o di altre importanti aree.


Condividi questa pagina

Invia pagina

Approfondimenti sull'argomento

Cerca nel sito

Se non hai trovato quello che ti serve, o vuoi maggiori informazioni, utilizza il motore di ricerca

Seguici sui Social Network

Universonline su Facebook