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Gotta, acido urico sierico e rischio cardiovascolare

Gotta, acido urico e rischio cardiovascolare

Esiste una correlazione tra elevati livelli di acido urico sierico (causa della gotta), ed un incrementato rischio cardiovascolare in pazienti che presentano entrambe le patologie. Il legame tra gotta e rischio cardiovascolare è stato confermato nel corso di una ricerca condotta dal il team EURIKA dell'università di Bologna. I risultati dello studio (Association between serum uric acid levels and cardiovascular risk. A post hoc analysis of the european cardiovascular risk patients: disease prevention and management in usual daily practice (eurika) study - doi: 10 1136 / annrheumdis 2015 eular 5057) sono stati presentati in occasione del congresso annuale europeo di reumatologia promosso dalla European League Against Rheumatism (Eular).

Claudio Borghi, coordinatore dello studio, professore ordinario presso il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell'Alma Mater, spiega che la gotta colpisce circa l'1-2 per cento degli adulti nei Paesi occidentali. I soggetti gottosi in Italia sono stimati tra i 500 mila e il milione, sono però ben 5 milioni i soggetti a rischio di sviluppo perché presentano elevati livelli di acido urico nel sangue.

La gotta (una delle forme più comune di artrite infiammatoria), spesso associata a ipertensione, malattie cardiovascolari, sindromi metaboliche (come ad esempio il diabete) e incrementato rischio di morte, è una malattia cronica debilitante causata dal deposito di acido urico nelle articolazioni. Gli esperti spiegano che la gotta è una delle malattie articolari che può essere curata al meglio, purtroppo in molti casi viene sottostimata perché ritenuta una malattia del passato.

Per condurre lo studio che ha portato a confermare il legame tra gotta, acido urico sierico e rischio cardiovascolare, i ricercatori si sono avvalsi di un analisi post-hoc, un analisi statistica che considera le medie a coppie. Complessivamente sono stati coinvolti 7.580 pazienti, di 12 paesi europei, arruolati tra metà 2009 e l'inizio del 2010. L'età media dei volontari era di 63,2 anni e il 51,7 per cento dei pazienti era di sesso femminile.

I nuovi risultati sono molto importanti perché fino ad ora si disponeva solo di casistiche su popolazioni singole, grazie all'EURIKA Study si hanno invece dei dati che dimostrano a livello continentale, in popolazioni che si nutrono in maniera diversa e che quindi producono diversamente acido urico, la stretta correlazione tra i livelli di questa sostanza e il rischio cardiovascolare.

Claudio Borghi rimarca il fatto che il numero di pazienti a cui viene diagnosticata la gotta è incrementato negli ultimi due decenni con varie comorbilità associate a questa patologia, un aspetto che deve spingere verso una maggiore comprensione dei collegamenti tra i livelli di acido urico sierico e il rischio cardiovascolare.

La comprensione di certi meccanismi è il primo passo per migliorare il trattamento della patologia nei pazienti. A livello nazionale diverse società scientifiche, come la Società europea per l'Ipertensione, la Lega Europea contro il Reumatismo e la Società Europea di Cardiologia, stanno lavorando a un documento di consenso che attesti l'acido urico come marker di rischio cardiovascolare.

La gotta: rimedi e incidenza

Negli ultimi decenni l'incidenza della gotta è quasi raddoppiato a causa dell'invecchiamento della popolazione, dell'aumento dei casi di sindrome metabolica e dei cambiamenti nella dieta. La gotta viene considerata una malattia del "benessere" ed era storicamente conosciuta come "la malattia dei re" o la "malattia dei ricchi".

Sebbene l'incidenza media della gotta è stimata intorno all'1-2 per cento, il dato sale fino al 7 per cento tra gli over 65 di sesso maschile. Nelle donne l'incidenza cresce invece dopo la menopausa, in Italia circa il 3 per cento delle ultra-ottantacinquenni convivono con la gotta.

Da una parte abbiamo quindi visto che la maggiore diffusione è legata alla longevità, si vive di più per cui aumenta la quota delle persone in cui una ridotta funzionalità renale può causare l'accumulo di acido urico. Questa sostanza si deposita sotto forma di cristalli a livello delle articolazioni, causando l'infiammazione e il dolore. Dall'altra bisogna stare attenti al legame dieta gotta, certi alimenti sarebbero infatti da consumare con moderazione. Particolare attenzione va posta verso alimenti quali la carne rossa e bevande come la birra e quelle dolcificate col fruttosio.

La gotta è una patologia curabile, oltre a una particolare attenzione verso la dieta, oggi si hanno a disposizione diversi farmaci in grado di abbassare i livelli di acido urico nel sangue, è però importante intervenire tempestivamente per bloccare l'attacco acuto. Per evitare che i sintomi della gotta si ripresentino è inoltre importante continuare sempre con la terapia prescritta dallo specialista.


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