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Aspirina: utile per il raffreddore ma non solo

Aspirina, utile per il raffreddore ma non solo

Spesso in caso di raffreddore si prende l'aspirina, questo farmaco (il cui principio attivo è l'acido acetilsalicilico) non è però utile solo per i malanni invernali in quanto sembrerebbe avere anche delle proprietà antitumorali. Secondo quanto scoperto da un gruppo di ricercatori della Queen Mary University of London (Regno Unito), un'aspirina al giorno (con un dosaggio compreso tra i 75 ed 325 mg) potrebbe ridurre l'incidenza dei tumori dell'apparato digerente sino al 35 per cento e il relativo tasso di decessi sino al 50 per cento. La ricerca è stata pubblicata sugli Annals of Oncology (Estimates of benefits and harms of prophylactic use of aspirin in the general population - doi: 10.1093 / annonc / mdu225 - Agosto 2014).

Jack Cuzik, primo autore dello studio, spiega che i risultati sono frutto di un'indagine che ha riesaminato i dati di oltre 200 studi relativi agli effetti dell'aspirina. Oltre che per i tumori dell'apparato digerente sono stati rilevati dei benefici protettivi anche verso altre neoplasie come ad esempio i tumori alla prostata, al seno e ai polmoni, per questi ultimi i risultati presentavano però alcune discordanze e serviranno quindi ulteriori indagini. L'esperto evidenzia inoltre che per ottenere una riduzione dell'incidenza dei tumori il farmaco andrebbe assunto quotidianamente per almeno 5 anni, meglio ancora se l'assunzione arriva a un periodo di 10 anni.

Il numero degli anni di assunzione del farmaco gioca un ruolo cruciale nella protezione dai tumori, dall'analisi dei dati si è rilevato che se l'assunzione dell'aspirina era iniziata tre anni prima i benefici non erano rilevanti. L'aspirina si "trasformava" in un farmaco anti cancro solo nei casi in cui il trattamento iniziava almeno cinque anni prima. I ricercatori stimano inoltre che per avere dei benefici nella fascia d'età che va dai 50 ai 65 anni l'assunzione dell'aspirina andrebbe iniziata circa 10 anni prima.

L'aspirina non è però un farmaco privo di effetti collaterali, l'acido acetilsalicilico può infatti provocare emorragie gastriche e ulcere gastrointestinali. Tra le persone di 60 anni che assumono un'aspirina al giorno, per 10 anni, il rischio di emorragie del tubo digerente aumenta dal 2,2 per cento al 3,6 per cento. Una terapia continuativa a base di aspirina potrebbe quindi incrementare il rischio di morte in una piccola percentuale di persone. Ciò nonostante, i risultati di questa ricerca sono molto interessanti e si potrebbero aprire le strade a nuovi farmaci privi di questo effetto collaterale. Prima di allora, si potrebbero in ogni modo valutare i pro e i contro e in alcuni casi i benefici potrebbero superare le controindicazioni.

Secondo Jack Cuzick l'assunzione quotidiana dell'aspirina potrebbe essere un ottimo modo per prevenire i tumori, beneficio paragonabile quasi a quello che si avrebbe smettendo di fumare o riducendo l'obesità. L'esperto stima che se tutti i soggetti in salute con più di 50 iniziassero ad assumere una piccola dose del farmaco (si parla di almeno 75 mg/die), per almeno 10 anni, nel solo Regno Unito si eviterebbero circa 122 mila decessi in un ventennio (una pratica che potrebbe però aumentare di circa 18 mila i decessi legati agli effetti collaterali dell'aspirina).

Anche se da diversi anni si stanno esaminando le proprietà anti cancro dell'aspirina, a tutt'oggi manca ancora una reazione certa di causa-effetto tra i due elementi. Se questa relazione fosse confermata in maniera assoluta oggi gli oncologi prescriverebbero l'aspirina a tutti i pazienti. Serviranno quindi ulteriori indagini sia per comprendere l'origine dell'eventuale reazione protettiva sia per stabilire l'esatto dosaggio e durata dei trattamenti a base di acido acetilsalicilico.


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