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Tumori e alimentazione, più rischi con colesterolo alto

Tumori e alimentazione: colesterolo alto

Tumori e alimentazione, una relazione dimostrata ormai in numerosi studi anche se mancano ancora delle risposte univoche su cosa sia meglio mangiare e cosa evitare nella dieta. Il colesterolo alto, un elemento che dipende molto dalla nostra alimentazione, sembrerebbe avere un legame con alcune forme di tumori. Questa volta non si punta quindi il dito su un particolare cibo ma sui livelli di colesterolo, la scoperta è stata fatta da un gruppo di ricercatori dalla University of Illinois di Chicago (UIC). I risultati dello studio sono stati pubblicati su Nature Communications (Cholesterol selectively activates canonical Wnt signalling over non-canonical Wnt signalling - doi: 10.1038 / ncomms5393 - Luglio 2014).

Ren Sheng, primo autore dello studio, evidenzia che alti livelli di colesterolo non sono associati solo a problemi cardiovascolari ma potrebbero svolgere un ruolo chiave nell'attivare alcune forme di tumore quali: il cancro al colon, ai polmoni, il melanoma e il carcinoma della mammella. Wonhwa Cho, coordinatore della ricerca, spiega che la scoperta è stata quasi casuale. Mentre si stava indagando sulle proteine vincolanti del colesterolo si è individuato un possibile legame tra colesterolo e una proteina chiamata Dishevelled (Dsh), una proteina coinvolta in particolari processi legati al movimento e all'organizzazione cellulare. Sebbene un'attività normale è fondamentale per il nostro organismo, un'attività eccessiva si ritiene possa essere coinvolta nello sviluppo di alcune forme di tumori.

In base ai dati raccolti sembra che il colesterolo possa indurre le cellule verso una via di segnalazione per svolgere le proprie funzioni attraverso una famiglia di proteine note come Wnt. Le proteine Wnt giocano un ruolo essenziale nella crescita delle cellule staminali embrionali, promuovendo la loro capacità di rinnovarsi e di mantenere uno stato pluripotente. La trasduzione del segnale delle proteine Wnt è piuttosto complessa e recentemente sono stati individuati altri meccanismi di trasduzione del segnale accanto a quello canonico. Nello studio condotto presso l'Università dell'Illinois a Chicag si è scoperto per la prima volta quali elementi regolano la scelta tra Wnt canonica e non canonica.

Wonhwa Cho spiega che dopo aver scoperto che il colesterolo è in grado di legarsi specificamente a Dishevelled, lo studio si è indirizzato sul colesterolo come un potenziale fattore determinante di quale delle vie di segnalazione Wnt viene attivata. Si è così rilevato che quando il colesterolo è associato a Dishevelled il segnale prosegue lungo la via di segnalazione Wnt canonica, una segnalazione che sembrerebbe non attivarsi senza il colesterolo. Ulteriori indagini hanno inoltre evidenziato che un aumento localizzato di colesterolo all'interno della membrana cellulare influiva sul tipo di Wnt (canonica / non canonica), un processo che potrebbe spiegare in parte il motivo per cui il colesterolo elevato possa aumentare il rischio di cancro.

Studi precedenti avevano rilevato che delle diete ricche di grassi possono incrementare il rischio di alcune forme di tumori, prima d'ora non c'era però nessun legame diretto con il colesterolo. La nuova ricerca fornisce importanti informazioni sul come il colesterolo promuova dei processi che portano al cancro, informazioni utili per mettere a punto possibili terapie efficaci contro determinate neoplasie.

Colesterolo: cosa evitare e cosa mangiare

Se si soffre di ipercolesterolemia o si vogliono tenere a bada i livelli di LDL e HDL ci sono alcuni consigli che potrebbero tornarvi utili. Ecco i suggerimenti di alcuni studi su cosa mangiare e cosa evitare per avere dei livelli ottimali di colesterolo:

Valori normali colesterolo

Per valutare i livelli di colesterolo bisogna effettuare un'analisi del sangue. I valori del colesterolo nel sangue dovrebbero essere inferiori a 200 mg/dL. Sono considerati valori normali 120 - 220 mg/100 ml per il colesterolo totale, 40 - 80 mg/100 ml per l'HDL, 70 - 180 mg/100 ml per l'LDL.


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