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Dormire bene, sclerosi multipla e mielina

Dormire bene, sclerosi multipla e mielina

Dormire bene contribuisce ad aumentare la produzione di cellule cerebrali che formano la guaina mielinica, un tessuto cellulare che avvolge gli assoni dei neuroni e il midollo spinale. Nella sclerosi multipla, con l'avanzare della malattia, si ha un progressivo assottigliamento della guaina mielinica, un buon riposo potrebbe quindi rallentare la progressione di alcuni sintomi della malattia. Il legame tra il sonno e le cellule capaci di rigenerare la guaina mielinica è stato scoperto nel corso di uno studio (che porta la firma di tre italiani: Michele Bellesi, Giulio Tononi e Chiara Cirelli) condotto presso l'Università del Wisconsin. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Neuroscience (Effects of Sleep and Wake on Oligodendrocytes and Their Precursors - doi: 10 1523 / JNEUROSCI 5102-12 2013 - Settembre 2013).

Precedenti studi avevano già evidenziato l'importanza di dormire bene, un buon riposo ristoratore non serve solo per recuperare le energie ma è importante per un corretto funzionamento del sistema nervoso. Diverse attività nell'organismo sono attive durante il sonno e si disattivano durante i periodi di veglia, fino ad ora non era però chiaro come il sonno potesse influire su specifiche cellule. Grazie a questa ricerca si è scoperto che nella fase del sonno la produzione delle cellule capaci di rigenerare la guaina mielinica è amplificata.

Per condurre l'indagine gli esperti si sono concentrati sugli oligodendrociti: particolari cellule che contribuiscono alla regolazione delle concentrazioni ioniche extracellulari e svolgono la funzione essenziale di mielinizzazione dei neuroni del sistema nervoso centrale. Misurando l'attività dei geni negli oligodendrociti in due diversi gruppi di topi, uno lasciato libero di dormire e l'altro privato del sonno, si è scoperto che i geni che promuovono la formazione di mielina erano maggiormente attivi nel primo gruppo.

Chiara Cirelli, coordinatrice dello studio, spiega che i risultati ottenuti in questo studio suggeriscono che la perdita di sonno potrebbe contribuire ad aggravare alcuni sintomi della sclerosi multipla. Osservando i dati raccolti si è scoperto che i geni che promuovono la formazione di mielina venivano attivati durante il sonno, in questa fase le cellule che generano la guaina mielinica raddoppiano. Si è inoltre rilevato che durante la fase REM la produzione si incrementa ulteriormente.

Nei topi tenuti svegli i ricercatori hanno invece osservato l'attivazione di particolari geni, coinvolti nella morte cellulare, responsabili dello stress cellulare. I ricercatori evidenziano che grazie a questi risultati sono state poste le basi per capire come funzionano particolari processi biologici che avvengono durante il sonno. In un prossimo studio verrà ora approfondito il legame tra la perdita di sonno estremo e/o stanchezza cronica e la gravità dei sintomi della sclerosi multipla.


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