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Calcoli renali e malattie cardiache

Calcoli renali e malattie cardiache

Calcoli renali e malattie cardiache, patologie in apparenza non connesse fra loro, possono in alcuni casi influenzarsi. Secondo quanto scoperto da un gruppo di ricercatori dell'università Cattolica Agostino Gemelli di Roma, in collaborazione con alcuni esperti della Harvard University di Boston, i calcoli renali aumentano del 30 per cento il rischio di soffrire di malattie cardiache, una relazione valida nelle donne ma non nell'uomo. I risultati dello studio sono stati pubblicati sul Journal of American Medical Association (History of Kidney Stones and the Risk of Coronary Heart Disease - doi: 10 1001 / jama 2013 8780 - Luglio 2013).

Per condurre la ricerca sono stati coinvolti complessivamente 242.105 volontari, 45.748 uomini e 196.357 donne, che non presentavano alcun segno di malattia cardiaca all'inizio dell'indagine. I soggetti sono stati seguiti per diversi anni al fine di registrare eventuali casi di malattia delle coronarie (infarto del miocardio o sviluppo di malattia coronarica, che necessitasse rivascolarizzazione con angioplastica o con by-pass aorto-coronarico). In base a quanto registrato nella fase dell'anamnesi e durante il follow up, una parte del campione, composto da 19.678 soggetti, ha sofferto di calcoli renali. Dopo il periodo di osservazione, durato 24 anni per gli uomini e 18 per le donne, i casi di malattia delle coronarie registrati sono stati 16.838.

Incrociando tutti i dati raccolti si è potuto rilevare che in presenza di calcoli, nelle donne ma non nell'uomo, si ha un rischio maggiore (stimato intorno al 30 per cento) per il cuore. La nuova ricerca aggiunge quindi un nuovo fattore di rischio dell'infarto, almeno per quanto riguarda le donne. Precedenti studi avevano già messo in relazione il calcoli renali con altre patologie: aterosclerosi, ipertensione, diabete e sindrome metabolica risultano essere più frequenti in chi soffre di calcolosi renale, patologie solo in apparenza scollegate fra di loro.

Attualmente non è ancora ben chiaro come la presenza di calcoli renali possa influire sulle malattie cardiache. Un'ipotesi è che un eccesso di calcio nel sistema vascolare possa favorire un aumento della coagulazione del sangue e quindi la formazione di trombi nelle arterie e nelle vene. Bisognerà poi capire perché l'associazione tra calcoli e malattie cardiache non è stata riscontrata anche nell'uomo. Partendo dalle informazioni raccolte in questo studio i ricercatori stanno ora pensando di condurre un rigoroso screening con l'obiettivo di dare una risposta a queste domande.


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