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Aspirina e degenerazione maculare senile

Aspirina e degenerazione maculare senile

L'acido acetilsalicilico, meglio conosciuto con il suo primo nome commerciale Aspirina, se usato regolarmente in particolari dosaggi potrebbe aumentare il rischio di sviluppare la degenerazione maculare senile. Se da una parte l'Aspirina sembrerebbe ridurre il rischio di alcune patologie (tumori, ictus, infarto, trombosi venose, ecc.) dall'altra potrebbe invece incrementare l'incidenza di altre malattie. Già in passato l'uso frequente dell'Aspirina aveva destato qualche dubbio, ora i ricercatori del Westmead Millennium Institute for Medical Research di Sydney portano alla luce un nuovo possibile effetto collaterale. Lo studio è stato pubblicato sul JAMA Internal Medicine (The Association of Aspirin Use With Age-Related Macular Degeneration - doi:10.1001 / jamainternmed 2013.1583 - Gennaio 2013).

Il legame fra l'uso dell'Aspirina e la degenerazione maculare senile (DMLE) è stato valutato nel corso di uno studio longitudinale prospettico che ha analizzato, nel corso di 15 anni, i dati di 2.389 pazienti. Del totale, 257 pazienti (pari al 10,8 per cento) facevano un uso regolare di Aspirina. Prendendo in considerazione solo le persone che facevano un uso regolare di Aspirina, ben il 24,5 per cento (63 individui) ha sviluppato la DMLE. I ricercatori evidenziano che l'incidenza cumulativa (il rapporto tra il numero di individui che sviluppano la malattia durante un certo periodo di tempo e il numero totale di individui seguiti nel medesimo arco temporale e che non avevano la DMLE all'inizio dell'osservazione) nei pazienti che non usavano regolarmente l'aspirina era dello 0,8 per cento dopo 5 anni, dell'1,6 per cento dopo 10 e del 3,7 per cento dopo 15 anni. Fra gli utilizzatori regolari di aspirina l'incidenza cumulativa era invece dell'1,9 per cento dopo 5 anni, del 7 per cento dopo 10 anni e del 9,3 per cento dopo 15 anni.

Anche se questi dati potrebbero far pensare che un uso frequente di Aspirina è potenzialmente nocivo per gli occhi, bisogna sempre considerare i pro e i contro di una cura. Attualmente non ci sono abbastanza prove per suggerire di modificare le attuali cure che prevedono l'uso dell'Aspirina, inoltre solo il medico curante può indirizzare il paziente verso la cura migliore in quanto ha una visione completa della cartella clinica. Gli stessi autori evidenziano che bisognerà condurre ulteriori studi per valutare meglio gli effetti di un uso frequente dell'Aspirina e la degenerazione maculare senile, saranno quindi necessari degli studi prospettici randomizzati su un campione molto più ampio. Va infine fatto notare che Aspirina, Cardioaspirina e Aspirinetta hanno si lo stesso principio attivo, l'acido acetilsalicilico, ma differiscono per il dosaggio e la formulazione. Nello studio australiano si parla di Aspirina, che ha una quantità maggiore di principio attivo, e non va confusa con la Cardioaspirina e l'Aspirinetta che contengono entrambe solo 100 mg di acido acetilsalicilico.


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