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Diabete di tipo 2, i segnali che precedono la patologia - In futuro forse sarà possibile prevedere il diabete di tipo 2 diversi anni prima che questo si conclami

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Diabete di tipo 2, i segnali che precedono la patologia

Diabete di tipo 2, i segnali che precedono la patologia

In futuro forse sarà possibile prevedere il diabete di tipo 2 diversi anni prima che questo si conclami. L'organismo inizia a mutare già prima che i sintomi della malattia diventino evidenti, nelle persone colpite da diabete di tipo 2 si può osservare una maggiore sensibilità all'insulina e un innalzamento dei livelli di glucosio già da 3 o addirittura 5 anni prima che la malattia compaia. La scoperta è stata fatta dai ricercatori dell'University College di Londra. I risultati dello studio, presentati in anteprima al meeting annuale dell'American Association of Diabetes, sono stati pubblicati sul Lancet (Giugno 2009).

I ricercatori, coordinati da Adam G Tabák, hanno seguito per un periodo medio di 10 anni 6538 persone che all'inizio dello studio non erano affette da diabete di tipo 2. Del totale, 505 pazienti hanno sviluppato il diabete di tipo 2 nel corso del follow-up (in uno studio clinico il follow-up è il periodo di osservazione). Durante il periodo di osservazione gli esperti hanno monitorato diversi parametri come: i livelli di glucosio nel sangue, la sensibilità all'insulina e il funzionamento delle cellule beta delle isole pancreatiche (cellula beta: un tipo di cellula che produce insulina).

Dall'analisi dei dati si è potuto osservare che in quei pazienti che hanno poi sviluppato il diabete di tipo 2 vi era una aumento costante negli anni dei livelli di glucosio a digiuno con un'accelerazione consistente nei tre anni che precedevano la diagnosi della patologia.

Secondo Adam Tabak i risultati ottenuti in questo studio potrebbero aiutare a sviluppare dei modelli per prevedere il rischio individuale di diabete di tipo 2. Per il momento i ricercatori sono ancora cauti, la sensibilità di queste previsioni potrebbe non essere sempre affidabile. Ora bisognerà attendere ulteriori studi per valutarne l'effettiva applicabilità in campo diagnostico, in ogni caso la prevenzione rimane l'arma migliore contro il diabete di tipo 2.


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