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Analisi del sangue, nel prelievo attenti a chiudere il pugno - Nel prelievo di sangue sarebbe meglio non aprire e chiudere il pugno in maniera energica in quanto potrebbe alterare gli esiti dell'esame

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Analisi del sangue, nel prelievo attenti a chiudere il pugno

Analisi del sangue: nel prelievo attenti a chiudere il pugno

Nel prelievo di sangue sarebbe meglio non aprire e chiudere il pugno in maniera energica in quanto potrebbe alterare gli esiti dell'esame. Questo è quanto è stato affermato da Vanessa Thurlow, biochimica e coautrice di uno studio condotta in Gran Bretagna su oltre 200 mila esami del sangue. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sugli Annals of Clinical Biochemistry (Luglio, 2008).

I ricercatori inglesi hanno esaminato minuziosamente i dati relativi ad oltre 200 mila pazienti che, tra il 2002 e il 2005, si erano sottoposti ad un'analisi del sangue. Dall'indagine è emerso che nei pazienti a cui si chiedeva di stringere e rilasciare il pugno, un'azione fatta prima di effettuare il prelievo di sangue, si registravano dei valori di potassio più elevati.

Vanessa Thurlow spiega che quest'alterazione dei risultati potrebbe portare ad interpretare in maniera errata l'esito delle analisi del sangue. Un livello eccessivo di potassio nel sangue (iperkaliemia), nella maggior parte dei casi, quando "reale", è associato ad un'insufficienza renale. Alla luce di questi dati, il medico che andrà ad esaminare gli esiti delle analisi del sangue, se ignaro di come sono state condotte, potrebbe trarre delle conclusioni sbagliate prescrivendo di conseguenza altre analisi di verifica che potrebbero essere evitate.

A cosa serve aprire e chiudere il pugno? Quest'azione, conosciuta come tecnica "pump" (aprendo e chiudendo il pugno si fa pompare il sangue del paziente), è utilizzata molto spesso per localizzare la vena. Lo studio inglese non è però il primo a considerare questa tecnica "dannosa", altri studi avevano già concluso che aprire e chiudere il pugno poteva alterare gli esiti delle analisi del sangue. Un altro metodo che andrebbe evitato, usato sempre per localizzare la vena, è quello di battere ripetutamente il dito sul luogo di puntura, anche in questo caso ci potrebbe essere un'alterazione del campione prelevato.

Aprire è chiudere il pugno facendo un po' di pressione in certi casi è comunque utile, per esempio quando si dona il sangue. In questo caso, compiere quest'azione con la mano aiuta il flusso di sangue.

Come si dovrebbe effettuare il prelievo di sangue? Per prelevare correttamente il sangue il pugno deve si chiudersi, ma dolcemente, bisogna evitare il "pompaggio". Dopo che il pugno è stato chiuso dolcemente e si è infilato l'ago, si chiede al paziente di riaprire il pugno e si inizia ad aspirare il sangue.

Per effettuare un prelievo di sangue in maniera corretta bisogna stare attenti anche ad altri fattori. Durante la giornata ci sono delle fluttuazioni nei parametri delle persone, per minimizzare questo problema è bene effettuare il prelievo di sangue tra le 7 e le 9 del mattino. Particolare attenzione va dedicata anche al laccio emostatico, uno strumento utilizzato per trovare più facilmente la vena. Una stasi prolungata del laccio emostatico potrebbe provocare una emoconcentrazione, aumento della percentuale di parte corpuscolata del sangue, importante. Per limitare il problema legato al laccio emostatico è bene limitare la stasi a non più di 60 secondi, questo è un tempo accettabile che non ha effetti significativi sul campione di sangue.


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