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Malattie respiratorie, in crescita i morti

Malattie respiratorie: in crescita i morti

Secondo alcune stime, nel 2020 il 17 per cento delle morti sarà causata da malattie respiratorie, prima fra tutte la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), attualmente la seconda causa di morte dei paesi occidentali dopo le malattie cardiache. Solo nel nostro paese la BPCO è la causa di oltre 130 mila ricoveri ospedalieri e 18 mila decessi l'anno, purtroppo le prospettive verso questa patologia non sono delle più rosee, infatti, secondo gli esperti, nei prossimi anni si registrerà un aumento dei casi soprattutto nelle donne.

In Italia ci sono oltre 4 milioni di persone affette da qualche patologia a carico dell'apparato respiratorio, prime fra tutte la broncopneumopatia cronica ostruttiva e l'asma, insieme interessano quasi l'otto per cento dell'intera popolazione nazionale.

Il quadro sull'evoluzione delle malattie respiratorie dei prossimi anni è stato fatto in occasione di in una conferenza stampa che ha presentato il progetto "SOS Respiro". Il progetto che inizierà i primi di novembre (2006) coinvolgerà 44 centri di pneumologia diffusi su tutto il territorio nazionale e ha l'obiettivo di diagnosticare tempestivamente, e di conseguenza pervenire, le malattie croniche respiratorie. Sarà di fondamentale importanza la campagna informativa che avrà il compito di sensibilizzare i cittadini affinché capiscano l'importanza di una diagnosi precoce.

L'iniziativa "SOS Respiro" è promossa dall'Aimar (Associazione scientifica interdisciplinare per lo studio delle malattie respiratorie) in collaborazione con GPAnet e con il patrocinio dell'Associazione italiana pazienti BPCO, della Fisar (Fondazione italiana salute, ambiente e respiro) e della Sigm (Società italiana di medicina generale). Sempre a partire dal primo novembre, sarà attivato un numero verde (800.977.942) che servirà per fornire informazioni utili e indirizzare i pazienti verso il centro di pneumologia più vicino. Oltre al numero verrà attivato, sempre a partire dal primo novembre 2006, un sito internet (www.sosrespiro.it) che fornirà preziose informazioni. Per il momento la durata dell'iniziativa è di sei mesi, partirà a novembre e terminerà nel mese di aprile 2007.

Al termine dell'iniziativa, si analizzeranno dati ottenuti per poter delineare meglio il profilo delle malattie respiratorie negli italiani, successivamente, intorno a giugno del 2007, i vari esperti nazionali si riuniranno per discutere i risultati e per disegnare una vera e propria mappa delle patologie croniche del respiro.

Il Dottor Claudio F. Donner, presidente dell'AIMAR e primario della Divisione Pneumologia della Fondazione S. Maugeri IRCCS (Istituto Scientifico di Veruno), ha previsto, per l'intero periodo dell'iniziativa, un'affluenza di circa 100-200 pazienti per ogni struttura che ha aderito al progetto, in questo modo si spera di poter ottenere i dati di circa 5-10 mila pazienti. L'esperto ha tenuto a sottolineare che le strutture che partecipano al progetto lo fanno in maniera del tutto gratuita in quanto questa è un'iniziativa non profit, inoltre, i pazienti che verranno coinvolti in "SOS respiro", non avranno particolari agevolazioni e i loro esami rispetteranno la lista d'attesa, oltre, ovviamente, alla prescrizione della visita da parte del proprio medico di famiglia.

Sempre in questi giorni, in occasione del settimo Congresso Nazionale di Pneumologia svoltosi a Firenze, un'altra notizia, questa volta incoraggiante, è arrivata per le persone affette da BPCO. Dai dati presentati nel corso di un importante Simposio, moderato dai professori G.W. Canonica di Genova e M. Cazzola di Napoli, emergono, infatti, nuove prospettive dalla ricerca clinica internazionale per chi soffre di patologie respiratorie croniche.

Stando a dei risultati relativi a una metanalisi, anticipati a Birmingham (UK) in occasione della quinta Conferenza internazionale sulla BPCO, l'associazione di un antinfiammatorio corticosteroideo (budesonide) a un broncodilatatore beta 2-agonista a lunga durata d'azione (formoterolo) e/o a un broncodilatatore beta 2-agonista a breve durata d'azione (terbutalina) consente di diminuire significativamente il numero delle riacutizzazioni e riduce del 44 per cento il rischio di mortalità a un anno. Una cura in grado di migliorare la salute dei pazienti e la loro capacità di svolgere le normali attività quotidiane rispetto al trattamento con il solo broncodilatatore.

Si tratta di risultati molto importanti che potrebbero migliorare le condizioni cliniche di milioni di pazienti che per causa della BPCO sono colpiti da tosse, risvegli notturni, costrizione toracica, ecc. Grazie a questa cura potrebbe essere possibile raggiungere e mantenere un buon controllo della patologia, favorendo nel contempo una maggior adesione del paziente alla terapia. I progressi delle cure da sole però non bastano, ed è per questo che progetti come quello di "SOS Respiro" acquistano un'enorme importanza.


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