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Scompenso cardiaco, prima causa di morte in Italia

Scompenso cardiaco: prima causa di morte

Lo scompenso cardiaco rappresenta la prima causa di morte in Italia, ogni anno questa malattia provoca nel nostro paese circa 100.000 morti e oltre 500 ricoveri giornalieri. Questa patologia influisce fortemente sulla qualità della vita dei pazienti, inoltre, con ben 625 milioni di euro, comporta una spesa molto elevata per il Servizio Sanitario Nazionale. Purtroppo, questo fenomeno non accenna a diminuire, negli ultimi cinque anni il numero di ospedalizzazioni in seguito ad uno scompenso cardiaco sono cresciute del 40 per cento e circa un terzo dei pazienti muore entro un anno dal ricovero.

In occasione della conferenza stampa di presentazione per la terza settimana europea dello scompenso cardiaco che si terrà il prossimo novembre (20-26 / 11 / 2006), e del documento "Il percorso assistenziale del paziente con scompenso cardiaco", sono stati commentati alcuni dati relativi un'indagine condotta da Shape (Study on Heart failure Awareness and Perception in Europe), un gruppo di studio sulla percezione e la valutazione dello scompenso cardiaco in Europa. Shape è stato costituito nel 2002 da alcuni medici specialisti indipendenti ed è l'unica organizzazione europea dedicata esclusivamente a favorire le conoscenze e migliorare il trattamento dello scompenso cardiaco.

Francesco Chiarella, presidente dell'Anmco (Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri), ha evidenziato che osservando i dati dell'indagine si può notare come lo scompenso cardiaco, pur essendo un "big killer", è pressoché sconosciuto alla maggior parte dei cittadini. Solo il 2 per cento degli italiani è in grado di riconoscerlo e gli esperti evidenziano che anche molti camici bianchi non hanno sufficienti informazioni in merito.

Cosa è lo scompenso cardiaco? Oggigiorno esistono molte definizioni di scompenso cardiaco, la definizione che viene considerata la più appropriata è quella data da Braunwald nel suo trattato: "Lo scompenso cardiaco si verifica quando un'anomalia della funzione cardiaca (un danneggiamento causato da un infarto, dall'ipertensione o da altri eventi) fa si che il cuore non sia in grado di pompare sangue in quantità sufficiente per soddisfare i bisogni metabolici dell'organismo o possa farlo solo a spese di un aumento della pressione di riempimento. L'incapacità del cuore a soddisfare i fabbisogni tessutali può essere dovuta a riempimento inefficace e insufficiente e/o ad un'anomala contrazione e successivo svuotamento".

Alessandro Boccanelli, membro italiano del direttivo Shape e Direttore del reparto di Cardiologia dell'Ospedale S. Giovanni di Roma, ha evidenziato come in Italia ci siano circa 1 milione di pazienti affetti da scompenso cardiaco, quasi il due per cento della popolazione, un numero nettamente superiore rispetto ad altre patologie anche se, complici i media e il tipo di informazione che viene data, si ha una convinzione generale (circa 7 persone su 10) che malattie come tumori, diabete, malattie reumatiche o Aids, siano più diffuse e soprattutto invalidanti rispetto allo scompenso cardiaco.

Facendo riferimento sempre ai dati dell'indagine condotta da Shape, Boccanelli fa notare come un 1 italiano su 3 è convinto che questa patologia si tratti di una normale conseguenza dell'invecchiamento e non di una malattia legata a una grave alterazione cardiaca. Da un certo punto di vista l'età è strettamente legata allo scompenso cardiaco, il numero dei malati aumenta in maniera esponenziale con gli anni: 1 per cento fino a 60 anni, 2 per cento tra 60 e 70, 5 per cento tra 70 e 80, oltre 10 per cento dopo gli 80. Tuttavia, Andrea Di Lenarda, Chairman dell'Area Scompenso dell'Anmco, evidenzia che ogni anno, secondo una stima, sono quasi 300 mila gli scompensati giovani diagnosticati in un'età inferiore ai 60 anni.

Il documento "Il percorso assistenziale del paziente con scompenso cardiaco", è nato con l'obiettivo di ridefinire i ruoli e le responsabilità professionali nell'ambito di una nuova ed efficiente rete assistenziale al paziente scompensato. Boccanelli spiega che questo documento rappresenta un passo fondamentale verso una maggiore attenzione allo scompenso cardiaco, una malattia purtroppo ancora largamente sottovalutata al di fuori del mondo medico. Le Autorità sanitarie e i Governi non dedicano sufficienti risorse alla lotta a questa malattia. Per questo Shape promuove anche quest'anno la consueta campagna d'informazione e sensibilizzazione.

Dal primo ottobre (2006), per conoscere l'indirizzo del centro più vicino che aderirà nel mese di novembre alla settimana europea dello scompenso cardiaco, potrete telefonare, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e dalle 14,30 alle 18, al numero 02-48016441, in alternativa, sempre a partire dalla data sopraccitata, potrete visitare il sito www.scompensocardiaco-europa.com.


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