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Due nuovi farmaci antitumorali - Due nuovi farmaci antitumorali basati uno sulla molecola Nemorubicina e l'altro sulla Brostallicina entrano ora in una fase avanzata di sperimentazione

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Due nuovi farmaci antitumorali

Farmaci antitumorali: Nemorubicina e Brostallicina

Due nuovi farmaci antitumorali basati uno sulla molecola Nemorubicina e l'altro sulla Brostallicina entrano ora in una fase avanzata di sperimentazione. Il via libera è stato dato dall'Emea (l'ente europeo per il controllo e la registrazione dei farmaci) in quanto ha dichiarato le due molecole "orfane" e quindi destinabili per la cura di determinate malattie rare come la cura dei tumori del fegato e del sarcoma dei tessuti molli.

La Nemorubicina e la Brostallicina sono state identificate e isolate nei laboratori del Centro di Ricerche di Nerviano. Il Nerviano Medical Sciences è un centro all'avanguardia sia dal punto di vista della struttura che per le competenze acquisite dagli specialisti che vi lavorano. In Italia è uno dei più importanti poli di ricerca specializzate in campo oncologico e di sviluppo farmaceutico e inoltre una delle maggiori strutture a livello europeo.

Francesco Colotta, Direttore Ricerca e Sviluppo del centro di Nerviano, ha spiegato che queste molecole hanno ricevuto tali riconoscimenti perché si sono dimostrate efficaci e ben tollerabili nel trattamento di due classi di tumori poco frequenti, soprattutto in Europa e negli Usa, ma molto aggressivi.

La Nemorubicina si è dimostrata efficace in quei casi dove le cellule tumorali non erano sensibili alla maggioranza delle terapie chemioterapiche, in un caso su cinque di specifici tumori epatici questa molecola è stata capace di ridurre la massa tumorale e in un paziente su tre si è evidenziata una situazione stazionaria per tre mesi. La Nemorubicina è indicata per il trattamento mirato dei tumori al fegato, in particolare dell'epatocarcinoma (HCC). Il numero delle persone colpite da questa neoplasia è in continua crescita, solo in Italia ne vengono colpite annualmente circa 12 mila e provoca il decesso di quasi 10 mila pazienti.

La brostallicina appare invece essere la seconda scelta nella cura del sarcoma dei tessuti molli quando il paziente non risponde alle antracicline. Grazie al farmaco basato sulla brostallicina si riesce a colpire in modo specifico le cellule tumorali, risulta inoltre efficace anche nei casi in cui le attuali terapie sono vane. La sperimentazione ha dato buoni risultati tanto che, attualmente, sono in corso nuovi studi clinici nel sarcoma non pretrattato, nel tumore del testa-collo, del colon e dell'ovaio.

Colotta, durante la presentazione, ha spiegato che le cellule tumorali sono anarchiche, immortali e capaci di migrare da un distretto all'altro dell'organismo rendendo imprevedibile la progressione della malattia. Per questo la lotta contro il cancro è una sfida impegnativa che richiede armi sempre più sofisticate e mirate come le due molecole Nemorubicina e Brostallicina.


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