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Uomo di Neanderthal, continua il sequenziamento del Dna

Uomo di Neanderthal: sequenziamento del Dna

Il completamento del codice genetico dell'uomo di Neanderthal che potrebbe avvenire entro due anni, intorno alla metà del 2008, secondo alcuni ricercatori aiuterà a comprendere cosa sia avvenuto nel percorso evolutivo dell'Homo sapiens.

Da oggi (lunedì 4 Settembre 2006) fino a giovedì, a Firenze si terrà il II Congresso Internazionale dei biologi evoluzionisti. Durante l'incontro si discuterà su vari argomenti come: origine della vita e teorie dell'evoluzione, genetica molecolare e selezione naturale, organismi primordiali ed evoluzione dell'uomo.

Fra gli ospiti più illustri del Congresso Internazionale dei biologi evoluzionisti ci sarà il Prof. Svante Paabo, docente di Genetica e Biologia Evoluzionistica e direttore del Max Planck Institute of Evolutionary Anthropology di Lipsia, durante la manifestazione presenterà alcuni risultati di un interessante progetto di sequenziamento del Dna dell'uomo di Neanderthal studiato da un'à©quipe di ricercatori tedeschi che, una volta concluso, aiuterà a decifrare il codice genetico del nostro parente più prossimo.

Il Professor Svante Paabo spiega che grazie al sequenziamento del Dna si potrà capire cosa sia accaduto dal punto di vista evolutivo tra l'homo sapiens e i nostri cugini più prossimi. Il genoma di Neanderthal potrebbe gettare luce anche sulle modifiche genetiche che 100mila anni fa hanno permesso agli umani di lasciare l'Africa e diffondersi in tutto il mondo.

Purtroppo il materiale a disposizione degli antropologi non è dei migliori, i frammenti utili per l'estrazione del DNA sono molto deteriorati dal tempo, dal contatto con la terra, dai funghi e dai batteri. Il materiale genetico che si sta utilizzando per il sequenziamento appartiene ad un maschio risalente a 45 mila anni fa ed è stato raccolto da ossa ritrovate nella grotta di Vindija fuori Zagabria, in Croazia. Paabo spiega che il progetto relativo all'estrazione del DNA dei Neanderthal cominciò negli anni Novanta ma in tutto questo tempo si è riusciti a sequenziare circa un milione di basi, un numero molto limitato se si considera che il nostro codice genetico è formato da ben 3 miliardi di basi.

Se gli esperti avessero continuato il loro lavoro di sequenziamento con gli strumenti che hanno utilizzato fino ad ora, sicuramente non gli sarebbero bastati altri dieci anni per completare l'intera mappatura del DNA. In un articolo pubblicato sulle pagine di Nature, Paabo ha però parlato di un innovativo metodo di lettura dei geni che nel giro di due anni, con la collaborazione dell'azienda statunitense 454 Life Sciences, potrà aiutare al completamento della mappa genetica dell'uomo di Neanderthal.

Dai dati raccolti fino ad ora si sono già ottenute interessanti informazioni, secondo gli antropologi sembra non esserci nessuna parentela fra gli uomini di Neanderthal e l'Homo Sapiens in quanto il cromosoma Y differisce molto nelle due specie. I risultati sono però preliminari e ora verranno riesaminati sfruttando le nuve tecniche di analisi del DNA messe a punto durante il progetto Genoma Umano.


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