UniversONline.it

Misteri - Combustione spontanea - Combustione spontanea - Un giorno del 1885, in un paese della Florida, la signora Thomason si recò a far visita alla

Continua
Universonline su Facebook

Combustione spontanea

Combustione spontanea

Un giorno del 1885, in un paese della Florida, la signora Thomason si recò a far visita alla signora Reeser, una sua inquilina. Non avendo ricevuto risposta ai colpi battuti alla porta e messa in allarme da un odore di bruciato, chiamò i pompieri, che, abbattuto l' uscio, trovarono l' appartamento intatto. In mezzo al salotto c'era però una grossa poltrona completamente bruciata, una macchia nera sul pavimento ed il tappeto carbonizzato: della signora Reeser si rinvennero solo pochi resti. I medici legali, non essendo in grado si spiegare il fenomeno, archiviarono il caso. Quando gli episodi imbarazzanti non vengono messi da parte, sono ridicolizzati.

Il 22 marzo 1908, a Whitley Bay, una piccola città  del Northumberland, Margaret Dewar trovò in fase di combustione la sorella Wilhelmina. Dopo aver chiamato i vicini entrò di nuovo nella stanza: si scoprଠche la donna era morta ma che le lenzuola e le coperte del letto non erano affatto bruciate: inoltre, non si vedeva traccia di fumo nella casa. Durante l'inchiesta Margaret continuò a sostenere il proprio racconto. In tribunale, tuttavia, ritrattò la deposizione, ammettendo di aver scoperto la sorella bruciata, al pianterreno della casa, e di averla aiutata a salire le scale e a mettersi a letto, dove era morta. I medici legali posero agli atti questa deposizione senza batter ciglio, dichiarando chiuso il caso. In realtà , erano state esercitate pressioni su Margaret perchè modificasse la prima versione, cosa che la donna aveva fatto senza curarsi di una grossa incongruenza: come avrebbe potuto Wilhermina, scoperta in stato di combustione al pianterreno, trasformarsi sul letto in un corpo arso lasciando intatte coperte e lenzuola? Per il dottor Wilton Krogman, che si è interessato di molti casi di combustione spontanea, occorre una temperatura di almeno 1650 °C per bruciare un corpo umano; un tale calore ridurrebbe tutto in fiamme in un raggio considerevole e potrebbe incendiare una casa.

Ma i casi di combustione umana spontanea risparmiano sovente l'ambiente circostante. Nel caso di Caen il rapporto del medico è chiaro: "Nessun mobile dell'appartamento aveva subito danni. Si ritrovò la sedia su cui la signora si era seduta, intatta, ad una cinquantina di centimetri. Il corpo si era consumato in meno di sette ore, mentre nient'altro, all'infuori degli abiti, era bruciato".

Alcuni scienziati hanno pensato ad una specie di "dissoluzione" fisica, conseguente all' assunzione di certi medicinali, però le inchieste relative ai casi di combustione umana spontanea hanno spesso dimostrato che le vittime non prendevano nessun tipo di medicinale. Durante gli ultimi decenni sono stati segnalati episodi riconosciuti di combustione umana spontanea, e nessuno è mai stato spiegato.


Condividi questa pagina

Invia pagina

Ti potrebbe interessare anche:

Altri articoli correlati

Cerca nel sito

Se non hai trovato quello che ti serve, o vuoi maggiori informazioni, utilizza il motore di ricerca

Seguici sui Social Network

Universonline su Facebook