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Streghe: I processi di Salem

I processi di Salem - Caccia alle streghe

Le storie sulle streghe circolavano già  prima che fosse inventata la scrittura. Molto probabilmente la prima maga, forse la più antica della letteratura, è la famosa "Maga Circe" che compare nell'Odissea... le streghe più famose della letteratura sono di certo le tre streghe del Macbeth di Shakespeare, che fanno malvagi sortilegi nel loro pentolone per incoraggiare Macbeth a uccidere il re e a impadronirsi del trono di Scozia. Mentre chi non ricorda il famoso Merlino ? Il mago buono che aiutava re Artù a sconfiggere le forze del male...

Dopo la caduta dell'impero romano, il cristianesimo divenne, a poco a poco, la religione dominante in tutta Europa. Tuttavia, parecchie tradizioni pagane dell'antichità , fra cui le pratiche magiche, resistettero tenacemente e continuarono a prosperare fra la gente comune e non...

La Chiesa cattolica, convinta che queste credenze fossero ispirate dal diavolo e risoluta a estirparle, scatenò un attacco spietato e brutale contro qualsiasi accenno di stregoneria o magia. Questa persecuzione si potrasse dal XV secolo al XVIII secolo. Centinaia di migliaia di donne, uomini inermi, bambini e bambine...

per non parlare degli animali furono torturati e giustiziati, spesso in base a false prove e accuse fabbricate. Ancora oggi, qualche gruppo o movimento inerente viene perseguitato dalle autorità  che detengono il potere, si parla di CACCIA ALLE STREGHE.

Per stabilire la colpevolezza della strega l'inquisitore dispone di un'ampia tipologia di prove e presunzioni. Esistono numerose prove per stabilire se l'incriminata è veramente una strega. Una delle più usate è la prova dell'acqua. Diretta discendente dell'ordalia medievale, la prova dell'acqua è unanimamente considerata un mezzo infallibile per stabilire la colpevolezza dell'accusata. Tale prova consiste nell'immergere la presunta strega nell'acqua di un fiume, di uno stagno o di un canale, talvolta legata a una grossa pietra. Se la donna galleggia, significa che il demonio desidera salvare una sua adoratrice. La donna è dunque colpevole di commercio diabolico e viene subito giustiziata. Se invece l'accusata va a fondo e annega, allora viene ritenuta innocente.

Le torture inflitte variano a seconda del periodo storico e dei luoghi. Un esempio di tortura assurda era quella dell'acqua ingurgitata...

l'accusata o l'accusato, incatenata mani e piedi ad anelli infissi nel muro e posata su un cavalletto, è costretta a ingurgitare più di NOVE litri d'acqua, e ancora altrettanti se il primo tentativo non risulta convincente, per un totale di DICIOTTO litri e mezzo.

Come prova di queste torture, torniamo indietro nel tempo... ora siamo alla fine del 1645: Adrienne d'Heur di circa sessant'anni, vedova di Pierre B., orafo di Monthèliard, vive di un piccolo commercio, ma il suo comportamento sessuale è giudicato anticonvenzionale. Sua madre e altri parenti sono stati sospettati di stregoneria. Il 10/08/1646 è condotta in carcere. L'interrogatorio comincia il 14 agosto. 32 testimoni depongono contro di lei. I giudici le domandano se crede all'esistenza delle streghe. La domanda in realtà  è una trappola , se risponde NO significa di fatto negare l'esistenza del diavolo, in nome del quale agiscono le streghe, una risposta che sarebbe subito tacciata di eresia. Rispondere SI vuol dire suscitare immediatamente l'altra domanda: "Quali streghe conoscete e come le avete conosciute?". La donna risponde con molta prudenza affermando che, secondo le S. Scritture esistono e che sono persone che non pregano Dio, che fanno morire gli altri. "Pensa che le streghe uccidano i bambini?": "L'hò sentito dire ma forse è solo fantasia". "Possiede dei libri di stregoneria?": la donna risponde che non sa leggere , ma ammette di avere nella sua bottega un libro relativo alla streghe. Durante il primo interrogatorio l'accusata non versa una lacrima. Il secondo giorno commette una grave imprudenza: risponde che, se le trovassero un segno, riconoscerebbe di essere una strega. Il terzo giorno continua a negare. Dopo un giorno di interruzione, al quarto interrogatorio l'avvertono che se si ostina a negare si dovrà  ricorrere alla tortura. Il quinto giorno la donna continua a sostenere la sua innocenza. Nei giorni successivi è messa a confronto con alcuni testimoni. I giudici le ingiungono di confessare i suoi delitti, che le vengono elencati:

  1. L'improvvisa morte di un bambino che aveva ricevuto dalle sue mani un pezzetto di pane.
  2. La fulminea cecità  di un uomo, di una donna e di un bambino.
  3. L'esaurimento del latte di una mucca.
  4. La morte di un cavallo.
  5. Il tentativo di un sequestro di un bambino.
  6. Di introdursi di notte in alcune case, attraverso le porte sprangate, e di fare un baccano infernale.
  7. Apparire ad alcune persone minacciandole.
  8. Assumere le sembianze di un gatto.

L'accusata continua a dichiarare la sua innocenza e non vuole giurare il falso. Il 31/08/ 1646, nuda fino alla cintola, viene sottoposta alla visita e punta in ogni parte del corpo con una spilla d'argento, alla fine si trova proprio in mezzo alla schiena, un pò più in basso delle spalle, un punto in cui la spilla può essere conficcata senza che la donna manifesti alcun dolore, nè che esca una sola goccia di sangue. La donna nega che sia il marchio di Satana. Venne sottoposta alla tortura. Con le mani legate dietro la schiena, sospesa per un quarto d'ora continua ad affermare la sua innocenza. Ma il due settembre dopo più di tre settimane di prigione e di sofferenza confessa spontaneamente di essere una strega, racconta di tutto pur che si smetta con le torture. Il due e il quattro settembre assiste alla lettura della sua confessione e la conferma. Condannata, viene giustiziata l'11 settembre.

Ritorniamo tristemente al mondo d'oggi e cerchiamo di capire... la confusione tra il sapere tradizionale e potere magico rendeva molto vulnerabili le donne che conoscevano le proprietà  medicinali delle piante, e per quanto riguarda le torture, se l'accusato confessava sotto tortura, bisognava che rinnovava la confessione dopo 24 ore, in un luogo diverso; se questi ritrattava, allora era di nuovo sottoposto alla tortura.


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