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Arrabbiarsi fa male alla salute del cuore

Arrabbiarsi fa male al cuore

Se si reprime la rabbia a lavoro aumenta il rischio di un infarto cardiaco, la salute del cuore è però a rischio anche se ci si arrabbia, imparare a gestire la collera è quindi molto importante per vivere meglio e in armonia. I dati di uno studio scientifico, condotto da un gruppo di esperti del Population Health Research Institute della McMaster University di Hamilton, confermano ancora una volta che le emozioni possono incidere in maniera significativa sulla salute e un attacco d'ira può incrementare considerevolmente il rischio di infarto, tale rischio potrebbe però crescere anche in caso di un'attività fisica intensa. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su una delle più autorevole rivista scientifica nel campo della ricerca cardiovascolare, Circulation (Physical Activity and Anger or Emotional Upset as Triggers of Acute Myocardial Infarction - Doi: 10.1161/CIRCULATIONAHA.116.023142).

Andrew Smyth, primo autore dello studio, spiega che non è la prima volta che si mette in relazione la rabbia con il rischio di infarto o un'eccessiva attività fisica con la salute del cuore, l'aspetto interessante di questa nuova indagine riguarda però l'ampio campione preso in considerazione e l'eterogeneità della popolazione osservata. I dati riguardano ben 12461 persone, con un'età media di 58 anni, di 52 nazioni. Alle persone coinvolte nell'indagine è stato chiesto cosa stessero facendo nell'ora precedente al'infarto e nell'arco delle 24 ore precedenti.

Dall'analisi delle informazioni è emerso che il 14,4 per cento dei pazienti, ricoverati in uno dei 262 centri che hanno aderito allo studio, aveva provato una forte emozione (principalmente un attacco di rabbia ma in alcuni casi anche tristezza) nell'ora precedente all'infarto, il 9,9 per cento aveva invece sperimentato i medesimi sentimenti nell'arco delle 24 ore precedenti. Leggermente più bassa è invece la percentuale delle persone che hanno accusato un problema al cuore in seguito a uno sforzo fisico pesante: il 13,6 per cento delle persone stava svolgendo un'attività fisica intensa nell'ora precedente, il 9,1 percento l'aveva svolta nell'arco delle 24 ore precedenti. Si sa che un'attività fisica moderata può far bene al cuore, bisogna però stare attenti a non superare certi limiti individuali in quanto si potrebbe ottenere un effetto opposto e in alcuni casi si raddoppiare addirittura il rischio di infarto del miocardio.

Secondo gli autori dello studio, un'importante stato emotivo (di rabbia o tristezza) o un eccessiva attività fisica, in alcuni casi, potrebbero incidere sulle malattie dell'apparato cardiocircolatorio in maniera più rilevante rispetto ad altri fattori di rischio quali: obesità, pressione sanguigna e stile di vita poco salutare. Alla luce di queste informazioni è quindi importante imparare a controllare la rabbia e capire se il nostro cuore sta "soffrendo" a causa di un'attività fisica troppo intensa.

Controllare la rabbia

Alcuni pensano sia solo un modo di dire, ma di rabbia si può davvero morire. Sopratutto in caso di persone che presentano una certa predisposizione, un attacco d'ira può scatenare l'infarto. Se in seguito ad un'arrabbiatura si prova un malessere diffuso, aumenta la sudorazione e si ha dolore toracico, potrebbe essere in corso un attacco cardiaco, nel caso delle donne potrebbe però trattarsi di una cardiomiopatia da stress, una condizione fisica che si risolve completamente nel giro di un po' di tempo senza lasciare esiti e senza dover ricorrere ai classici farmaci utilizzati per la cura dell'infarto.

Quando la rabbia è molta si possono digrignare i denti e si stringono i pugni, per prevenire questa situazione che può incidere negativamente sulla nostra salute è importante cercare di controllare le emozioni . Potrà sembrare scontato ma il primo consiglio per controllare la rabbia è quello di contare fino a 10, prendersi qualche istante di riflessione prima di replicare è un ottimo metodo per rimanere calmi, una pratica che può essere migliorata nel tempo ed aiuta ad avere più pazienza.

Il secondo consiglio che può aiutare a prevenire un attacco d'ira è quello di essere espliciti. Spesso ci si arrabbia perché le cose non rispecchiano quello che avevamo in mente, prima di arrabbiarsi, e dopo aver "contato fino a 10", è importante spiegare, in modo pacato e diretto, cosa non va, in molti casi c'è stato solo un fraintendimento e tutto si risolve senza farsi venire il sangue amaro. Quando ci si ferma a riflettere è anche importante capire se magari si stava andando un po' oltre calpestando i "diritti" degli altri. Con la rabbia non si risolve mai nulla, grazie alla calma e al dialogo si riesce invece a trovare la soluzioni migliore per non scontentare nessuno e non rischiare un attacco di cuore.

Attività fisica intensa e cuore, come ascoltarlo

Un'attività fisica intensa può essere pericolosa per il nostro cuore, per prevenire un'eventuale infarto può quindi essere utile imparare ad ascoltarlo per non spingerlo oltre certi limiti. In una persona sana un'attività fisica prolungata può avere effetti positivi, ci sono però alcune persone che presentano alcuni fattori di rischio e bisogna fare attenzione. Tutti possono praticare un'attività fisica, l'importante è che si alleni il cuore senza sforzarlo.

Per allenare il cuore si può decidere di andare al lavoro a piedi (se non è troppo lontano), si possono prediligere le scale in alternativa all'ascensore o, ancor meglio, una camminata a passo veloce di almeno 30 minuti ogni due giorni. Alcuni studi hanno dimostrato che camminare a passo svelto, o una corsa blanda, può ridurre notevolmente il rischio di infarto e riduce di quasi il 50 per cento il rischio di ricadute in chi ha già avuto un attacco cardiaco.

Come ascoltare il cuore per evitare di sottoporlo a un'attività eccessiva? La velocità del battito può indicarci se stiamo superando un certo limite, spesso la frequenza cardiaca da sola non ci dice però se stiamo compiendo uno sforzo troppo intenso. Per capire se l'attività fisica è eccessiva dobbiamo valutare l'affanno, se non riusciamo a parlare "normalmente" perché troppo affannati vuol dire che stiamo superando il nostro limite individuale. Quando corriamo, o facciamo qualche altra attività aerobica, possiamo ad esempio provare a canticchiare, se l'affanno non ci permette di articolare bene le parole è il caso di fermarsi o rallentare il ritmo, man mano che ci si allena si riuscirà a tenere dei ritmi migliori e si contribuirà a diminuire il rischio relativo alle patologie dell'apparato cardiocircolatorio.


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