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Con ginnastica in gravidanza meno rischi di parto cesareo

Ginnastica in gravidanza e parto pretermine

Le donne che praticano ginnastica durante la gravidanza non presentano un maggior rischio di parto pretermine, inoltre, tale attività diminuisce la probabilità che il periodo di gestazione si concluda con un taglio cesareo. Partendo dal materiale fornito dalla Thomas Jefferson University, un gruppo di ricercatori ha condotto un'indagine per valutare gli effetti dello sport nel periodo della maternità concludendo che, salvo condizioni particolari, non ci sono controindicazioni e solo benefici. I risultati dell'indagine sono stati pubblicati sul Journal of Obstetrics and Gynecology (Exercise during pregnancy in normal-weight women and risk of preterm birth: a systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials - doi: 10.1016/j.ajog.2016.06.014).

Sebbene in alcuni casi è meglio evitare lo sport in gravidanza, in mancanza di particolari controindicazioni l'attività fisica offre alla donna e al bambino molteplici benefici. Alcune delle situazioni dove sarebbe meglio evitare la ginnastica sono: placenta previa, gravi cardiopatie nella gestante, minacce d'aborto, rischio di parto prematuro, gravidanza gemellare o multipla. Se tutto procede in modo fisiologico, uno sport a basso impatto, come ad esempio il trekking o il nuoto, non sono controindicati, bisogna però prendere le dovute precauzioni per evitare rischi per il nascituro riducendo ad esempio l'intensità degli sforzi e seguendo i "segnali" che invia il corpo.

Daniele Di Mascio, primo autore della ricerca, spiega che l'indagine si basa sui dati di 9 studi che hanno coinvolto complessivamente 2.059 donne in gravidanza. Del totale, il 49,6 per cento (corrispondente a 1.022 gestanti) aveva praticato un'attività fisica, dalle 3 alle 4 volte a settimana, per una periodo che andava dai 35 ai 90 minuti. Il restante campione non aveva invece svolto nessuna attività fisica.

Incrociando le varie informazioni si è scoperto che la ginnastica non influiva in maniera significativa sulla percentuale delle nascite pretermine (prima di 37 settimane di gestazione), si è inoltre osservato che le donne che si esercitavano regolarmente avevano un minor rischio di concludere la gravidanza con un parto cesareo: 17 per cento contro un 22 per cento del gruppo che non aveva svolto nessuna attività fisica.

Vincenzo Berghella, coordinatore dell'indagine, spiega inoltre che la ginnastica in gravidanza fornisce ulteriori benefici, si è infatti rilevato un minor rischio di pressione alta, un aspetto non da poco visto che l'ipertensione può incidere su una condizione nota come gestosi (o preeclampsia), una complicazione della gestazione pericolosa per la salute della mamma e del bambino. Le donne più attive durante il periodo della maternità presentano inoltre una probabilità più bassa di diabete gestazionale, un minor aumento ponderale e un miglioramento del metabolismo degli zuccheri (un aspetto molto importante sopratutto nelle donne diabetiche in quanto permette loro di partorire bambini meno "grossi"). Grazie a una muscolatura addominale allenata migliora anche la fase di espulsione durante il parto naturale, di contro il perineo più spesso potrebbe "ostacolare" l'ultima fase e in alcuni casi bisognerà ricorrere all'episiotomia. L'attività fisica praticata durante le settimane di gravidanza riduce inoltre il dolore durante il travaglio grazie alla secrezione delle beta-endorfine, un gruppo di sostanze prodotte dal cervello che contribuiscono a innalzare la soglia di tolleranza al dolore.

Diverse donne incinta rinunciano all'attività fisica per diversi motivi: sensazione di fiato corto, aumento della stanchezza e disagio. I dati di questo e altri studi dimostrano però che l'esercizio fisico fa bene sia alla mamma che al bambino e non aumenta il rischio di un parto pretermine. Non tutte le attività fisiche sono però uguali, se essa è troppo intensa potrebbe consumare molto ossigeno e nutrimenti, di conseguenza si verifica una riduzione dell'afflusso di sangue alla placenta, una riduzione dell'apporto di glucosio al bambino e in alcuni casi ci potrebbe essere anche un'ipertermia fetale.

Quale sport si può fare in gravidanza? In primo luogo il tipo di attività dipende dalla propria forma fisica: se si è già allenati o se invece si vuole iniziare a fare movimento perché si è in gravidanza, nella seconda ipotesi meglio iniziare con gradualità. Il consiglio è quello di prediligere attività di tipo aerobico, per un periodo di circa mezz'ora al giorno dalle tre alle cinque volte alla settimana. Se una faceva jogging già prima del concepimento, potrà continuare con tale attività anche dopo essere rimasta incinta, per le donne che decidono di iniziare un'attività potrebbe essere sufficiente camminare a passo spedito.


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