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Il caffè riduce il rischio di tumore al colon retto

Caffè e rischio di tumore

Un consumo moderato di caffè potrebbe ridurre il rischio di tumore al colon retto, una neoplasia che nei paesi occidentali rappresenta il secondo tumore maligno per mortalità e incidenza. Stando ai dati raccolti nell'ambito di uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della University of Southern California coordinati da Gad Rennert, del Clalit Health Services National Cancer Control Center di Haifa (Israele), e da Stephen Gruber , basterebbero 2 tazzine di caffè al giorno per ridurre del 26 per cento il rischio di contrarre questa forma di cancro, l'incidenza scende ulteriormente per chi ne consuma di più. I risultati dell'indagine sono stati pubblicati su Cancer Epidemiology (Coffee Consumption and the Risk of Colorectal Cancer - doi: 10 1158 / 1055 9965 EPI 15 0924).

Stephanie L. Schmit, prima autrice dello studio, spiega che in base ai dati raccolti l'effetto antitumorale non è riconducibile esclusivamente alla caffeina, dei benefici sono stati osservati anche nel caso in cui si assumeva caffè decaffeinato. Il caffè espresso sembra inoltre essere quello che abbassa maggiormente il rischio di tumore al colon.

Per arrivare a queste conclusioni sono state esaminate le abitudini alimentari di 5.145 persone affette da cancro al colon-retto e 4.097 individui sani. Gli studiosi hanno preso in considerazione diversi aspetti dello stile di vita e si sono concentrati in particolar modo sul quantitativo e il tipo di caffè assunto giornalmente individuando quattro tipologie: caffè americano, caffè solubile, caffè espresso e caffè decaffeinato. Per l'analisi dei dati non si è tenuto conto soli di aspetti quali dieta, attività fisica e fumo, ma anche di altri fattori quali i precedenti familiari. Sebbene nella maggior parte dei casi le persone che hanno un familiare stretto con una storia di tumore hanno un rischio di sviluppare quel tumore che non è notevolmente diverso da quello del resto della popolazione alla loro stessa età, esiste una piccola percentuale (stimata intorno all'un per cento) che presenta un singolo fattore genetico, di tipo ereditario, che può incrementare notevolmente il rischio di ammalarsi.

Dopo aver escluso tutti i possibili elementi che avrebbero potuto influire sull'incidenza della neoplasia, si è rilevata una associazione diretta tra l'assunzione di qualsiasi tipo di caffè e il rischio di sviluppare il tumore al colon retto. Gli esperti sono rimasti sorpresi nel constatare che la caffeina, almeno in questo caso, non sembra ricoprire un ruolo centrale nella diminuzione del rischio, l'effetto antitumorale del caffè potrebbe quindi risiedere in altri antiossidanti quali ad esempio i polifenoli. Fra i vari metodi di preparazione del caffè, il caffè espresso è quello che sembra fornire i benefici maggiori, un procedimento che prevede la percolazione (il lento movimento di un fluido attraverso un materiale poroso) di acqua calda sotto pressione (per circa 25 secondi) attraverso uno strato di caffè tostato, macinato e pressato (il tipico caffè italiano).

Anche se questi nuovi dati allungano la lista dei benefici del caffè, gli autori dello studio evidenziano che un suo consumo non può comunque essere raccomandato come misura preventiva per il cancro, bisognerà prima condurre ulteriori ricerche. Le persone che bevono abitualmente caffè saranno però felici di questa informazione ma devono comunque stare attenti a non superare le 3-4 tazzine giornaliere.


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