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La mente risente dei chili di troppo - Se si vuole allenare la mente per migliorare le capacità cognitive bisogna tenere in considerazione che i chili di troppo potrebbero renderci meno smart

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La mente risente dei chili di troppo

La mente risente dei chili di troppo

Se si vuole allenare la mente per migliorare le capacità cognitive bisogna tenere in considerazione che i chili di troppo potrebbero renderci meno smart. I risultati di uno studio italiano, coordinato da Paolo Castelnovo (ricercatore presso il dipartimento di Economia dell'Università Statale di Milano), dimostrano che una condizione di obesità può influire sulle nostre capacità cognitive. I risultati della ricerca sono stati presentati in occasione del quarto workshop di Econometria sanitaria organizzato dall'università di Padova (Luglio 2014).

I risultati dello studio sono frutto di un'indagine che ha analizzato un campione di 4.368 soggetti di 34 anni e un campione di 3.699 bambini di 10 anni. Per valutare il peso si è utilizzato un parametro noto come indice di massa corporea (IMC), un dato biometrico utilizzato come indicatore dello stato di peso forma. Sono state poi misurate diverse abilità cognitive, differenziate in lacune parti nei due gruppi. Nel gruppo composto dai bambini di 10 anni sono state misurate le capacità linguistiche (definizione di parole e sinonimi), di memoria numerica e di logica (ai bambini è stato chiesto di completare alcuni disegni). Il test sottoposto al gruppo dei 34enni valutava invece le abilità linguistiche mediante l'analisi della comprensione di alcuni brevi testi e le abilità numeriche. I risultati hanno dimostrato che, sia a 10 sia a 34 anni, le abilità cognitive risultano influenzate negativamente dall'eccesso di peso.

Paolo Castelnovo spiega che incrociando le varie informazioni si è scoperto che al crescere dell'indice di massa corporea decrescono le abilità cognitive. L'effetto negativo del peso sulla mente è stato confermato anche attraverso l'uso di una variabile discreta che assume valore "1" se l'individuo è obeso/sovrappeso (Bmi>25/30) e "0" se non lo è.

Fra i vari dati a disposizione vi erano anche quelli relativi al peso dei soggetti 34anni quando avevano 10 anni. Grazie a queste informazioni si è potuto studiare l'effetto sulle abilità cognitive di eventuali cambiamenti nel tempo del peso di ciascun soggetto ( se l'individuo passava da una condizione di normo-peso a una di obesità o viceversa, se rimaneva normo-peso o rimaneva in sovrappeso negli anni). Questa analisi ha permesso di scoprire che l'incremento di peso nel corso degli anni portava a dei risultati peggiori nei 34enni, una perdita di peso nel corso degli anni non era però correlata a un miglioramento significativo delle abilità mentali. I "danni" causati dai chili di troppo in adolescenza sembrano quindi permanere negli anni.

A differenza di altri studi che hanno messo il relazione l'obesità con le capacità cognitive, questa ricerca ha preso in considerazione i soggetti a due età differenti. Si è inoltre tenuto conto di altri elementi che possono influire sulle abilità cognitive di un individuo come ad esempio lo status socio-economico e il background familiare (reddito, classe sociale e livello educativo de genitori).

La conclusione di questo studio è che l'obesità non incide solo sulla nostra salute fisica, i risultati sembrano indicare che è proprio lo stato di obesità a causare una riduzione delle abilità cognitive, una condizione che influisce anche su altri aspetti della nostra vita. Una riduzione delle capacità mentali può condizionare la probabilità di trovare un impiego lavorativo e il salario, andando così a influenzarne negativamente anche le condizioni economiche con un impatto non solo a livello individuale ma anche sociale.


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