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Fumo in gravidanza e rischio leucemia - Si sa che il fumo fa male alla propria salute ma fumare in gravidanza nuoce anche a quella del piccolo provocando addirittura dei danni genetici

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Fumo in gravidanza e rischio leucemia

Fumo in gravidanza e rischio leucemia

Si sa che il fumo fa male alla propria salute ma fumare in gravidanza nuoce anche a quella del piccolo provocando addirittura dei danni genetici. Secondo un recente studio australiano, i bambini nati da padri che fumavano nel periodo del concepimento hanno un maggior rischio di sviluppare la leucemia linfoblastica acuta (LLA). Tra le leucemie acute, la leucemia linfoblastica è la forma più comune nei bambini, ma può colpire anche gli adulti. I risultati di questo nuovo studio sono stati pubblicati sul Journal of Epidemiology (Dicembre 2011).

I ricercatori australiani spiegano che un padre che fuma durante il periodo del concepimento incrementa di circa il 15 per il rischio che il proprio bambino sviluppi la leucemia linfoblastica acuta (LLA), uno studio che conferma quanto già rilevato in ricerche precedenti. Sul banco degli imputati non ci sono però solo i padri che fumano, un ulteriore incremento lo si ha se fuma anche la madre. Un altro studio condotto presso l'Universitat Autonoma de Barcelona, pubblicato sul Journal of American Medical Association (Giugno 2009), aveva concluso che il vizio del fumo delle madri incrementava la probabilità di danni genetici al bambino.

I ricercatori spagnoli avevano messo a confronto un gruppo di 245 donne fumatrici, che fumavano mediamente 10 sigarette al giorno, con un gruppo di controllo. Le alterazioni cromosomiche, che in casi normali si attestano intorno al 3.5 per cento, nel gruppo delle fumatrici ha superato al 12 per cento. Da un'analisi approfondita sulle oltre 689 alterazioni cromosomiche una si è presentata più frequentemente, quella al cromosoma 11 che è legata all'insorgere della leucemia.

Per condurre il nuovo studio i ricercatori australiani hanno invece esaminato le famiglie di quasi 300 bambini affetti da leucemia linfoblastica acuta, chiedendo le abitudine parentali riguardo al fumo. Successivamente hanno confrontato i dati con quelli raccolti tra 800 bambini sani e di età simile.

Dall'America arriva il parere di un altro esperto che non ha però preso parte a nessuno dei due studi, Patricia Buffler, docente presso la University of California (Berkeley). La dottoressa Buffler spiega che fino a qualche anno fa il legame tra l'esposizione al tabacco e il rapporto con i tumori infantili non era oggetto di studi e veniva trascurato. Considerando che il tabacco è pieno di tossine e sostanze cancerogene, è plausibile che possa provocare dei danni nelle cellule che producono lo sperma. Questo però, secondo la Buffler, non è sufficiente per concludere che il danno nel Dna dello sperma contribuisca a causare la leucemia in età pediatrica.


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