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Gravidanza: troppa carne riduce la fertilità dei figli - Salute: Mangiare troppa carne durante il periodo della gravidanza sembrerebbe portare ad una riduzione della fertilità dei figli maschi

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Gravidanza: troppa carne riduce la fertilità dei figli

Gravidanza, carne e fertilità dei figli

Mangiare troppa carne durante il periodo della gravidanza sembrerebbe portare ad una riduzione della fertilità dei figli maschi. L'allarma è stato lanciato in seguito ad alcuni studi condotti presso l'università della Rochester Medical Center di New York, i dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Human Reproduction (Marzo 2007).

Lo studio ha preso in esame i dati di circa 400 donne, di cinque città americane, che hanno avuto figli tra il 1949 e il 1983. A tutte le partecipanti è stato chiesto di ricordare quanta carne di manzo consumavano nel periodo della gravidanza, successivamente, i dati sono stati messi in correlazione con i livelli di spermatozoi dei figli. Dall'analisi è emerso che i figli delle donne che mangiavano molta carne, più di sette volte a settimana, avevano una conta di spermatozoi inferiore di quasi il 25 per cento. Nel 18 per cento dei casi, inoltre, si è rilevata una conta spermatica più bassa della soglia minima che l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha stabilito per essere definiti fertili.

Secondo i ricercatori, la principale causa di questo fenomeno sarebbe da imputare agli ormoni presenti nei mangimi somministrati agli animali negli Usa, sostanze che in Europa sono bandite dal 1998. I pesticidi, gli ormoni somministrati per incrementare la crescita o altri contaminanti contenuti nel cibo del bestiame, si possono depositare nel grasso degli animali e di conseguenza possono essere ingeriti dalle donne.

I dati raccolti hanno mostrato una relazione diretta fra consumo di carne e fertilità, più le madri erano mangiatrici di carne e più la concentrazione dello sperma dei soggetti esaminati era bassa. Shanna Swan, coordinatrice dello studio, spiega comunque che pur essendo stata sorpresa di questo forte legame fra i due fattori, è ancora troppo presto per saltare a delle conclusioni definitive in quanto la ricerca presenta i classici limiti delle indagini retrospettive. L'indagine retrospettiva è un indagine fondata su domande riferite al passato, vi sono quindi dei limiti legati alla memoria degli intervistati.

Swann evidenzia che alcuni studi condotti sui topi avevano rilevato comunque delle conclusioni analoghe, si era riscontrato che anche piccoli livelli di estrogeni nell'utero materno potevano avere effetti negativi sullo sperma. La ricercatrice spiega che ora proseguiranno l'indagine esaminando i cittadini europei per verificare se il bando degli ormoni ha avuto qualche effetto.


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