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Costellazione Sagittario (Sagittarius) - La costellazione del Sagittario (in latino Sagittarius, genitivo Sagittarii, abbreviata in Sgr) è una delle 34 costellazioni equatoriali

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Costellazione: Sagittarius

Costellazione Sagittario (Sagittarius)

La costellazione del Sagittario (in latino Sagittarius, genitivo Sagittarii, abbreviata in Sgr) è una delle 34 costellazioni equatoriali e appartiene al gruppo delle costellazioni zodiacali. Il periodo migliore per osservarla è l'estate. Culmina al meridiano intorno alle ore 22 del 10 agosto e ha un'estensione di 867 gradi quadrati. La stella alfa si chiama Al Rami o Rukbat.

Coordinate celesti (sistema equatoriale)
Declinazione centrale:
Ascensione Retta centrale:
costellazione del Sagittario

Questa bella figura rappresenta l'arciere, raffigurato come un centauro con un arco pronto a scoccare la freccia. Questa costellazione era così raffigurata fin dai tempi dei Greci, ma la sua origine probabilmente è da attribuire alla civiltà sumera in Mesopotamia, che vedeva il Dio della guerra Nergal come un arciere. L'arco è formato dalle stelle lambda, delta e epsilon Sagittarii. Il Sole passa per il Sagittario fra dicembre e gennaio, perciò il solstizio d'inverno passa per questa costellazione. Altra caratteristica importantissima del Sagittario è la sua posizione, si trova al centro della nostra galassia, perciò offre molti spunti interessanti per gli astronomi e astrofili.

Stelle della costellazione e altri copri celesti

alfa Sagittarii (Rukbat o Al Rami), mag. 4.0. è una stella bianco-azzurra distante 200 a.l.

beta Sgr è una doppia ottica le cui componenti sono visibili distintamente a occhio nudo. Beta1 Sgr (Arkab Prior), mag. 3.9, è una stella bianco-azzurra distante 220 a.l., con una compagna di mag. 7.3 visibile con un piccolo telescopio; beta2 Sgr (Arkab Posterior), mag. 4.3, è una stella bianca distante 130 a.l.

gamma Sgr (AI NasI), mag. 3.0, è una gigante gialla distante 120 a.l.

delta Sgr (Media), mag. 2.7, è una gigante arancio distante 82 a.l.

epsilon Sgr (Kaus Australis), mag. 1.9, la stella più brillante della costellazione, è una stella bianco-azzurra distante 85 a.l.

lambda Sgr (Kaus Borealis), mag. 2.8, è una gigante arancio distante 98 a.l.

sigma Sgr (Nunki), mag. 2.0, è una stella bianco-azzurra distante 210 a.l.

M 8 (NGC 6523), la Nebulosa laguna, è una famosa nebulosa gassosa, visibile a occhio nodo, che circonda l'ammasso stellate NGC 6530, M 8, che copre un'area pari a due volte le distensioni apparenti della Luna piena, è un bell'oggetto da osservare con un binocolo o un telescopio. Verso il centro della nebulosa c'è una fenditura scura. Nella parte orientale si trova NGC 6530, un ammasso di circa 25 stelle di 7º mag. o più deboli, che evidentemente si sono formate di recente dal gas circostante. Il lato occidentale della nebulosa è dominato da due stelle, la più brillante delle quali è 9 Sagittarii, di 9º mag. Nelle fotografie a lunga esposizione, la nebulosa appare di un rosso intenso, ma visualmente essa appare bianco-latte. M 8 è a circa 5,000 a.l. di distanza.

M 17 (NGC 6618), la Nebulosa Omega o Ferro di cavallo, è un'altra famosa nebulosa, non tanto grande e luminosa quanto M 8. Vista con un piccolo telescopio, appare come una macchia allungata; vista con un telescopio più potente, appare a forma di ferro di cavallo. M 17 è distante 5,000-6,000 a.l. A circa 1° a sud c'è M 18 (NGC 6613), un ammasso aperto di circa 12 stelle di mag. 8 o più deboli.

M 20 (NGC 6514), la Nebulosa Trifida, è una nube luminosa di gas, visualmente molto meno impressionante di quanto non appaia nelle fotografie a colori. Anche un telescopio di medie dimensioni mostra soltanto una macchia diffusa di luce, con al centro una stella doppia di 7º e 8º mag., chiamata HN 40, evidentemente nata da essa. La Nebulosa Trifida deve questo nome a tre bande scure di polvere che la dividono in tre parti, come si può vedere nelle fotografie a lunga esposizione. Si ritiene che sia un po' più distante da noi di M 8, di cui si trova a 1.5° a nord. Nel medesimo campo visivo di M 20 si trova l'ammasso aperto M 21 (NGC 6531), formato da circa 50 stelle tra l'8º e la 12º magnitudine.

M 22 (NGC 6656), distante circa 10,000 a.l., un ricco ammasso globulare, uno dei più belli dell'intera volta celeste, secondo solo a omega Centauri e a 47 Tucanae. Appena visibile a occhio nudo, M 22 è facilmente visibile con un binocolo. Con un piccolo telescopio se ne può scorgere la forma ellittica. Un'apertura di 75 mm comincia a risolverne le regioni esterne e, con un'apertura maggiore, si può vedere che le sue stelle più brillanti sono rossastre. Il suo nucleo non è tanto denso quanto quello di molti altri ammassi globulari.

M 23 (NGC 6494), distante 4,500 a.l., un ammasso aperto di 120 stelle, ben visibile con un binocolo o un piccolo telescopio. Ha una forma allungata ed è costituito da stelle di 9º mag. di aspetto uniforme, alcune disposte ad arco.

M 24 è un vasto e ricco campo stellare della Via Lattea a sud di M 17 ed M 18. Alcuni osservatori restringono il nome M 24 a un ammasso molto più piccolo, di circa 50 stelle, chiamato anche NGC 6603. L'intera nube stellare della Via Lattea in questa regione misura circa 2° x 1° ed è una delle parti della Via Lattea meglio visibili a occhio nudo.

M 25 (IC 4725), distante 1,800 a.l., è un ammasso aperto di circa 50 stelle di mag. 6 o più debole. L'ammasso contiene la variabile cefeide U Sgr, che varia da mag. 6.3 a 7.1 con in periodo di 6 giorni e 18 ore.

M 55 (NGC 6809), distante 19,000 a.l., è un ammasso globulare di aspetto nebuloso, visibile con un binocolo. Con un piccolo telescopio si possono risolvere le singole stelle e vedere che il suo centro è poco denso.


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