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Acqua su Marte, primi segnali del radar Sharad

Radar Sharad: Acqua su Marte

Il radar Sharad, realizzato dell'agenzia spaziale italiana per ricercare l'acqua sotto la superficie di Marte, ha inviato i primi segnali radio verso il laboratorio della NASA di Pasadena. Anche se i dati sono arrivati qualche settimana fa (19 settembre 2006), per avere una giusta interpretazione geologica del segnale bisognerà attendere qualche mese.

Il radar SHARAD (SHAllow RADar) è uno degli elementi chiave della missione Nasa Mars Recoinnassance Orbiter (Mro), il suo compito è quello di scandagliare il suolo ed il sottosuolo marziano alla ricerca di ghiaccio o acqua allo stato liquido. Attraverso degli strumenti altamente tecnologici può fornire dei dati molto precisi spingendosi anche a parecchi chilometri sotto la superficie grazie ad una frequenza di lavoro compresa fra 15-25 MHz. Dopo che il radar invia il segnale verso Marte, questo, una volta riflesso dai vari elementi, viene captato dall'antenna dello Sharad e ritrasmesso verso la Terra. Attraverso l'analisi del segnale, si è in grado di capire da che tipo di superficie è stata riflessa l'onda.

Lo Sharad é stato progettato sulla base delle conoscenze acquisite durante le precedenti missioni, possiamo dire che è un'evoluzione del Marsis, un altro radar sempre costruito in italiano, attualmente operativo a bordo della sonda europea Mars Express.

I primi segnali dello sono arrivati a poco più di un anno dall'inizio della missione Mars Reconnaissance Orbiter partita nel giugno del 2005.

In questi giorni è stata comunicata un'altra notizia relativa sempre al Pianeta rosso, la sonda Opportunity è finalmente arrivata sul cratere Victoria, una delle più interessanti aree di Marte secondo i geologi, dopo un viaggio di 18 mesi. Su Marte c'è anche il veicolo spaziale Spirit, attualmente però non sta inviando alcun segnale in quanto si trova in un emisfero dove c'è l'inverno.

Spirit e Opportunity, secondo i piani della Nasa, avrebbero dovuto funzionare per soli 90 giorni, dopo oltre mille sono però ancora operative, una situazione inaspettata che ha permesso di raccogliere molte più informazioni di quanto si sperava prima del loro lancio.


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