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Tumore al colon-retto: sintomi, metastasi e colonscopia - Il tumore al colon-retto in genere si sviluppa a partire da piccole formazioni benigne, chiamate polipi o più precisamente adenomi, che si formano...

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Tumore al colon-retto: sintomi, metastasi e colonscopia

Cellule tumorali nel colon-retto

Nella maggior parte dei casi il tumore al colon-retto si origina a partire dalla trasformazione di polipi, noti come adenomi, che si possono formare nell'intestino con l'avanzare dell'età. Il più delle volte si tratta di piccole formazioni benigne e solo una piccola parte di questi adenomi si trasformano in un tumore vero e proprio, tale processo è inoltre molto lento e può avvenire nel giro di 7-15 anni.

Le probabilità di guarigione sono altissime se la neoplasia viene diagnosticata precocemente, per questo motivo, superata una certa età, si consigliano degli esami periodici come la rettosigmoidoscopia e la ricerca del sangue occulto nelle feci. Una diagnosi precoce permette di rilevare un tumore nello stadio iniziale e di conseguenza è più facile guarire, allo stesso modo possono essere rilevati e asportati dei polipi prima che si trasformino in un tumore. Per maggiori informazioni sulle aspettative di vita vi rimandiamo all'approfondimento: Tumore al colon: incidenza e sopravvivenza.

Sintomi del tumore al colon

Molto spesso i tumori al colon non danno alcun sintomo per anni, uno dei primi segni che si possono rilevare (sia per un eventuale tumore che per i polipi intestinali) è il sanguinamento, invisibile però ad occhio nudo. Questo elemento può essere rilevato diversi anni prima della comparsa di qualsiasi altro sintomo. Lo screening colorettale è un esame molto semplice, indolore e per nulla invasivo, grazie ad esso si possono rilevare anche le più piccole quantità di sangue occulto nelle feci (sangue non visibile ad occhio nudo). Per effettuare il test bisogna raccogliere mediante un apposito bastoncino un piccolo campione di feci, esso viene poi inserito in u'apposita provetta e successivamente analizzato in laboratorio.

Sebbene l'adesione ai programmi di screening è consigliata superata una certa età, se una persona presenta determinati sintomi è consigliabile, dopo la consultazione del proprio medico, l'esecuzione di una colonscopia. I sintomi che devono mettere in guardia sono i seguenti:

  • Dolore addominale persistente.

  • Alterazione nella forma e nella consistenza delle feci accompagnato o meno da uno stimolo inappropriato all'evacuazione (tenesmo).

  • Uno stato di diarrea protratto nel tempo.

  • Periodi di stitichezza alternati a diarrea.

  • Sanguinamento dal retto: presenza di sangue visibile nelle feci o sulla carta igienica dopo evacuazione.

Screening colorettale: come si esegue l'esame per il tumore al colon-retto?

La ricerca del sangue occulto si effettua mediante un semplice esame noto come screening colorettale, esso prevede la raccolta di un campione in un apposito contenitore. L'esame non prevede nessuna dieta particolare e la raccolta del campione deve essere effettuata in casa, successivamente esso va consegnato presso il laboratorio del programma di screening. Questa procedura va ripetuta periodicamente ogni 2 anni, a partire dai 50anni e fino ai 75anni (dopo questo periodo, considerata anche la lentezza nella progressione della patologia, il rischio scende sensibilmente e lo screening non è più necessario). Se l'esame dovesse risultare positivo, questo non indicherebbe necessariamente la presenza di un tumore o di polipi. Dietro a un sanguinamento nelle feci ci possono essere anche delle cause banali come ad esempio delle ragadi, dei diverticoli o un caso di emorroidi. In caso di positività il medico prescriverà comunque ulteriori accertamenti mediante colonscopia, in questo modo si potrà escludere o confermare un tumore quale causa della positività del test.

Tumore al colon e metastasi

Chi ha un tumore al colon molto spesso presenta anche metastasi a livello del fegato, stando ai dati statistici circa un terzo dei pazienti presenta tali metastasi al momento della diagnosi. Anche chi non dovesse presentare metastasi al fegato ha un'alta probabilità che il tumore si diffonda anche a livello epatico con il tempo, questo avviene perché tra i due organi c'è una stretta connessione dal punto di vista della circolazione sanguigna.

Colonscopia per tumore al colon-retto

Se la ricerca di sangue occulto nelle feci ha dato esito positivo, lo specialista prescriverà una colonscopia , un esame specifico che permette di eseguire una biopsia con conseguente analisi istologica (l'esame del tessuto). In campo scientifico alcune organizzazioni, come ad esempio l'American Cancer Society, superati i 50anni suggeriscono di sottoporsi periodicamente (ogni 10 anni) ad entrambi i programmi di screening, sia lo screening colonretale che la colonscopia, in questo modo si riescono ad identificare circa il 75 per cento dei tumori in fase iniziale. Non tutti concordano però con questa procedura in quanto la colonscopia è un esame abbastanza invasivo e andrebbe effettuato solo come esame secondario (in presenza di sangue occulto nelle feci o nei casi di individui con alto rischio per motivi di familiarità o di tipo genetici).

Per poter effettuare questo esame il colon deve essere perfettamente pulito, se così non fosse c'è il rischio che la procedura deva essere interrotta con un ulteriore disagio per il paziente. Risulta quindi di fondamentale importanza seguire scrupolosamente le indicazioni date dal personale sanitario.

Per diminuire il disagio, durante l'esecuzione dell'esame viene somministrato un sedativo per via endovenosa. Sebbene nella maggior parte dei casi la colonscopia è ben tollerata, durante l'esame si potrebbero avvertire dei crampi o dei fenomeni transitori di meteorismo.

Se durante la colonscopia si dovessero individuare dei polipi, il medico procederà alla loro rimozione durante l'esame. Successivamente essi potranno essere esaminati per escludere una possibile formazione tumorale. I polipi vengono rimossi durante la colonscopia perché, come abbiamo spiegato in precedenza, nella maggior parte dei casi un tumore inizia generalmente da essi, la loro rimozione è quindi importante in campo preventivo.

La colonscopia è attualmente la procedura più accurata per la diagnosi dei tumori del colon, essa non è però infallibile e, sopratutto nei casi in cui l'intestino non è ben pulito (perché ad esempio non sono state seguite in maniera scrupolosa le indicazioni preparatorie) , potrebbero non essere individuate delle lesioni cancerogene o dei polipi.

Per effettuare questo tipo di esame bisogna farsi accompagnare da qualcuno, al termine della colonscopia, a causa degli effetti del farmaco sedativo somministrato, non si potrà ne guidare ne prendere decisioni importanti nelle 24 ore successive. Dopo l'esame si potrebbero inoltre accusare dei crampi nella zona addominale o dei casi di meteorismo per via dell'aria introdotta nel colon durante l'esecuzione dell'esame, situazioni che si dovrebbero risolvere senza alcuna indicazione dopo la fuoriuscita del gas.

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