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Farmaco: Venlafax. Ran | Bugiardino n. 13442 - Foglietto illustrativo n. 13442 - Farmaco Venlafax. Ran: ricetta, principio attivo, prezzo, effetti e dosaggio [Confezione: 37,5 mg 28 Compresse ]

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Farmaco: Venlafax. Ran

Farmaco: Venlafax. Ran | Bugiardino n. 13442

Confezione: 37,5 mg 28 Compresse

Casa farmaceutica: Ranbaxy Italia S.p.A.

Classe farmaceutica: A

Ricetta Venlafax. Ran: RR - medicinale soggetto a prescrizione medica

ATC: N06AX16

Principio attivo Venlafax. Ran: Venlafaxina (cloridrato)

Gruppo terapeutico: Antidepressivi

Scadenza Venlafax. Ran: 24 mesi

Temperatura di conservazione: Non superiore a +25°

Indicazioni terapeutiche / effetti Venlafax. Ran (37,5 mg 28 Compresse )

Disturbi depressivi maggiori: trattamento dei disturbi depressivi maggiori, inclusa la depressione accompagnata da ansia. Dopo la risposta iniziale: prevenzione delle ricadute dell’episodio iniziale di depressione e prevenzione della ricomparsa di nuovi episodi.

Posologia / dosaggio Venlafax. Ran (37,5 mg 28 Compresse )

Il trattamento non deve iniziare prima di 14 giorni dalla sospensione degli IMAO. Depressione: la dose raccomandata è di 75 mg al giorno suddivisa in 2 dosi (37,5 mg 2 volte al giorno). La maggior parte dei pazienti risponde a questa dose. Si raccomanda che la Venlafaxina Ranbaxy sia assunta sempre alla stessa ora del giorno con cibo ed una sufficiente quantità di liquidi. Se dopo un adeguato periodo di prova e di valutazione fosse richiesto un ulteriore miglioramento clinico, la dose può essere aumentata a 150 mg al giorno suddivisi in 2 dosi (75 mg 2 volte al giorno). Vi può essere un aumentato rischio di effetti collaterali alla dosi più elevate e gli aumenti devono essere fatti solo dopo una valutazione clinica e dopo almeno 3-4 settimane di terapia (vedere Avvertenze speciali e precauzioni di impiego nel RCP). Deve essere mantenuta la più bassa dose efficace. Nei pazienti più gravemente depressi o ospedalizzati, sotto attenta supervisione medica, la dose giornaliera può essere aumentata fino a 75 mg ogni 2 o 3 giorni, fino al raggiungimento della risposta desiderata. In questi pazienti più gravemente depressi o ospedalizzati che richiedono dosi giornaliere fino a 300 mg o più, il trattamento deve iniziare sotto una supervisione specialistica che comprenda accordi di assistenza integrata e condivisa. La massima dose raccomandata è di 375 mg/die. Successivamente la dose deve essere ridotta gradualmente alla dose minima efficace compatibile con la risposta e la tollerabilità del paziente. Il quantitativo della venlafaxina fornito deve essere limitato per ridurre il rischio di sovradosaggio. Di solito la dose per la prevenzione delle recidive o per la prevenzione della comparsa di un nuovo episodio è simile a quella usata durante l’episodio iniziale. I pazienti devono essere riesaminati regolarmente al fine di valutare il beneficio della terapia a lungo termine. Pazienti con aumentato rischio di suicidio (vedere Sovradosaggio nel RCP): i pazienti con aumentati fattori di rischio per il suicidio, devono essere attentamente valutati per la presenza o il peggioramento di comportamenti correlati al suicidio e deve loro essere fornito un numero limitato di compresse per ridurre il rischio di sovradosaggio. A questi pazienti deve essere data una fornitura massima per 2 settimane all’inizio del trattamento, durante gli aggiustamenti del dosaggio e fino alla comparsa di un miglioramento. Pazienti con compromissione renale o epatica: ai pazienti con compromissione renale o epatica devono essere somministrate dosi più basse di venlafaxina. La dose totale deve essere ridotta del 25-50% nei pazienti con compromissione renale con una filtrazione glomerulare da 10 a 70 ml/min. Questa dose può essere somministrata 1 volta al giorno a causa della maggiore emivita della venlafaxina e dell’O-demetil-venlafaxina (ODV) in questi pazienti. Per i pazienti con compromissione epatica lieve (tempo di protrombina (PT) < 14 secondi), non sono necessari cambiamenti di dose. Per i pazienti con compromissione epatica moderata (PT 14-18 secondi), la dose deve essere ridotta del 50%. Tale dose deve essere somministrata 1 volta al giorno a causa della maggiore emivita della venlafaxina e dell’O-demetil-venlafaxina (ODV) in questi pazienti. Non sono disponibili dati sufficienti a supportare l’uso di Venlafaxina Ranbaxy in pazienti con grave compromissione renale (GFR < 10 ml/min.) o grave compromissione epatica (PT > 18 secondi). Nei pazienti con grave compromissione epatica (PT > 18 secondi) la venlafaxina può essere usata con cautela e deve essere considerata una riduzione della dose di oltre il 50%. La venlafaxina non è indicata in pazienti in emodialisi. La somministrazione deve essere posticipata fino al completamento della sessione di dialisi. Pazienti anziani: nessun aggiustamento della dose usuale è raccomandato nei pazienti anziani. Tuttavia, come in ogni terapia, si deve usare cautela nel trattamento degli anziani (ad es. a causa della possibilità di compromissione renale. Vedere anche le raccomandazioni posologiche per la compromissione renale). Deve sempre essere usata la minor dose efficace ed i pazienti devono essere attentamente monitorati quando è richiesto un aumento della dose. Bambini/adolescenti: Venlafaxina Ranbaxy non deve essere usata nel trattamento di bambini ed adolescenti al di sotto di 18 anni. Studi clinici controllati in bambini ed adolescenti con disturbi depressivi maggiori non ne hanno dimostrato l’efficacia e non supportano l’uso di Venlafaxina Ranbaxy in questi pazienti (vedere Controindicazioni e nel RCP Effetti indesiderati). L’efficacia e la sicurezza di Venlafaxina Ranbaxy in altre indicazioni in bambini ed adolescenti al di sotto di 18 anni non è stata dimostrata. Mantenimento/continuazione/estensione del trattamento: il medico deve periodicamente rivalutare l’utilità del trattamento a lungo termine con Venlafaxina Ranbaxy nei singoli pazienti. In genere si ritiene che gli episodi maggiori di depressione richiedono diversi mesi o più di terapia continua. Venlafaxina Ranbaxy è risultata efficace durante trattamenti a lungo termine (fino a 12 mesi). La venlafaxina è risultata efficace nel prevenire ricadute o la comparsa di nuovi episodi nei pazienti che rispondevano alla venlafaxina durante l’episodio iniziale. Sintomi da astinenza osservati all’interruzione della venlafaxina: l’interruzione improvvisa deve essere evitata. Dopo il trattamento con dosi di venlafaxina maggiori di 75 mg per più di 1 settimana, si raccomanda per l’interruzione della terapia di ridurre gradualmente la dose nell’arco di almeno un’altra settimana. Se dosi più elevate sono state usate per più di 6 settimane si raccomanda una riduzione graduale in un periodo di almeno 2 settimane. Se compaiono sintomi intollerabili dopo una diminuzione della dose o dopo l’interruzione del trattamento, allora può essere considerata la decisione di riprendere la dose precedentemente prescritta. Successivamente il medico potrà continuare a ridurre la dose ma in modo più graduale.


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