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Farmaco: Introna | Bugiardino n. 06842 - Foglietto illustrativo n. 06842 - Farmaco Introna: ricetta, principio attivo, prezzo, effetti e dosaggio [Confezione: 1 Flacone 18 mui ]

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Farmaco: Introna

Farmaco: Introna | Bugiardino n. 06842

Confezione: 1 Flacone 18 mui

Casa farmaceutica: Schering-Plough S.p.A.

Classe farmaceutica: A

Ricetta Introna: RR - medicinale soggetto a prescrizione medica

ATC: L03AB05

Principio attivo Introna: Interferone alfa-2b

Gruppo terapeutico: Antivirali, Immunostimolanti interferoni

Scadenza Introna: 24 mesi

Temperatura di conservazione: Da +2° a +8°

Indicazioni terapeutiche / effetti Introna ( 1 Flacone 18 mui )

Epatite cronica B: trattamento di pazienti adulti affetti da epatite cronica B associata ad evidenza di replicazione virale (presenza di HBV-DNA e HBeAg), ALT elevata, infiammazione epatica attiva istologicamente comprovata e/o fibrosi; epatite cronica C: trattamento di pazienti adulti affetti da epatite cronica C con elevate transaminasi senza scompenso epatico e positivi per HCV-RNA sierico o anti-HCV (vedere Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego nel RCP); l’uso ottimale di IntronA in questa indicazione è in associazione a ribavirina. Bambini e adolescenti: IntronA è utilizzabile, in regime di combinazione con ribavirina, per il trattamento di bambini e adolescenti dai 3 anni in su, affetti da epatite cronica C, mai trattati in precedenza, senza scompenso epatico, e con presenza di HCV-RNA sierico. La decisione di trattare deve essere presa caso per caso, valutando ogni evidenza di progressione di malattia quali infiammaizone epatica e fibrosi, così come fattori prognostici di risposta, genotipo HCV e carica virale. I benefici del trattamento attesi devono essere bilanciati con i profili di sicurezza osservati negli studi clinici su pazienti pediatrici. Leucemia a cellule capellute: trattamento dei pazienti affetti da leucemia a cellule capellute; leucemia mieloide cronica: monoterapia: trattamento di pazienti adulti affetti da leucemia mieloide cronica positiva per il cromosoma Philadelphia o per la traslocazione bcr/abl; l’esperienza clinica indica che nella maggior parte dei pazienti trattati è ottenibile una maggiore/minore risposta ematologica e citogenetica. Una risposta citogenetica maggiore è definita da cellule leucemiche Ph+ < 34% nel midollo osseo, mentre una risposta minore è definita da cellule Ph+ ≥ 34%, ma < 90% nel midollo; terapia di associazione: l’associazione di interferone alfa-2b e citarabina (Ara-C) somministrata durante i primi 12 mesi di trattamento ha dimostrato di migliorare in modo significativo la percentuale di risposte citogenetiche maggiori e di prolungare in modo significativo la sopravvivenza globale a tre anni rispetto ad interferone alfa-2b in monoterapia; mieloma multiplo: terapia di mantenimento in pazienti che abbiano raggiunto una remissione obiettiva della malattia (riduzione maggiore del 50% delle proteine di origine mielomatosa) in seguito ad una chemioterapia iniziale di induzione; l’attuale esperienza clinica indica che la terapia di mantenimento con interferone alfa-2b prolunga la fase di plateau; tuttavia gli effetti sulla sopravvivenza globale non sono stati dimostrati in modo conclusivo; linfoma follicolare: trattamento del linfoma follicolare ad elevata massa neoplastica in aggiunta ad una appropriata polichemioterapia di induzione, quale ad esempio regimi tipo-CHOP; un tumore ad elevata massa neoplastica viene definito da almeno una delle caratteristiche di seguito elencate: massa tumorale voluminosa (> 7 cm), coinvolgimento di almeno 3 o più siti nodali (ciascuno > 3 cm), sintomi sistemici (perdita di peso > 10%, febbre > 38°C per più di 8 giorni, o sudori notturni), splenomegalia oltre l’ombelico, ostruzione degli organi maggiori o sindrome da compressione, coinvolgimento orbitale o epidurale, effusione sierosa o leucemia; tumore carcinoide: trattamento di tumori carcinoidi con linfonodi o metastasi epatiche e con sindrome da carcinoide; melanoma maligno: come terapia adiuvante in pazienti liberi da malattia in seguito ad intervento chirurgico, ma ad alto rischio di recidiva sistemica, ad esempio pazienti con coinvolgimento linfonodale primario o ricorrente (clinico o patologico).

Posologia / dosaggio Introna ( 1 Flacone 18 mui )

IntronA può essere somministrato con siringhe monouso sia di vetro sia di plastica. Per alcune indicazioni non tutti i dosaggi e le concentrazioni sono appropriati. Assicurarsi di selezionare un dosaggio e una concentrazione appropriati. Il trattamento deve essere iniziato da un medico esperto nel trattamento della patologia. Se compaiono eventi avversi durante il trattamento con IntronA per qualsiasi indicazione, aggiustare il dosaggio o sospendere temporaneamente la terapia fino a scomparsa di tali effetti. Sia nel caso di intolleranza persistente o ricorrente nonostante l’adeguato aggiustamento posologico, sia nel caso di progressione della malattia, sospendere il trattamento con IntronA. Per gli schemi posologici di mantenimento somministrati per via sottocutanea è consentita, a discrezione del medico, la somministrazione attuata direttamente dal paziente. Vedere il riassunto delle caratteristiche del prodotto/foglietto illustrativo.


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