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Farmaco: Gemzar | Bugiardino n. 05743 - Foglietto illustrativo n. 05743 - Farmaco Gemzar: ricetta, principio attivo, prezzo, effetti e dosaggio [Confezione: 1g Polvere ev fl ]

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Farmaco: Gemzar

Farmaco: Gemzar | Bugiardino n. 05743

Confezione: 1g Polvere ev fl

Casa farmaceutica: Eli Lilly Italia S.p.A.

Classe farmaceutica: H

Ricetta Gemzar: OSP1 - medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, utilizzabile esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile - vietata la vendita al pubblico

ATC: L01BC05

Principio attivo Gemzar: Gemcitabina (cloridrato)

Gruppo terapeutico: Antineoplastici antimetaboliti

Scadenza Gemzar: n.d.

Temperatura di conservazione: n.d.

Indicazioni terapeutiche / effetti Gemzar (1g Polvere ev fl )

Trattamento di pazienti con carcinoma della vescica localmente avanzato o metastatico.La gemcitabina è indicata nel trattamento di pazienti con adenocarcinoma del pancreas localmente avanzato o metastatico. La gemcitabina, in combinazione con cisplatino è indicata nel trattamento di prima linea di pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) localmente avanzato o metastatico. La gemcitabina in monoterapia può essere considerata in pazienti anziani o con performance status uguale a 2. La gemcitabina in combinazione con carboplatino è indicata nel trattamento di pazienti con carcinoma dell’epitelio dell’ovaio localmente avanzato o metastatico che hanno recidivato almeno 6 mesi dopo terapia di prima linea con platino. La gemcitabina, in combinazione con paclitaxel, è indicata nel trattamento di pazienti con carcinoma della mammella non resecabile localmente ricorrente o metastatico che hanno recidivato dopo chemioterapia adiuvante e/o neoadiuvante. La precedente chemioterapia deve aver incluso una antraciclina a meno che questa non fosse controindicata.

Posologia / dosaggio Gemzar (1g Polvere ev fl )

Può essere somministrato in regime di day-hospital. Carcinoma del polmone non a piccole cellule: pazienti adulti. La dose di gemcitabina generalmente consigliata è di 1.000 mg/m2, da somministrare per via endovenosa in 30 minuti, 1 volta a settimana per 3 settimane consecutive (giorni 1-8-15), facendo poi seguire 1 settimana di riposo. Questo ciclo di 4 settimane può essere ripetuto. La riduzione del dosaggio nell’ambito di un ciclo o durante cicli successivi di terapia può essere effettuata in base al grado di tossicità causata dal farmaco nel paziente. Carcinoma del pancreas: pazienti adulti. La dose di gemcitabina generalmente consigliata è di 1.000 mg/m2, da somministrare per via endovenosa in 30 minuti, 1 volta a settimana per 7 settimane consecutive facendo poi seguire 1 settimana di riposo. I cicli successivi dovranno consistere di somministrazioni 1 volta a settimana per 3 settimane consecutive, facendo poi seguire 1 settimana di riposo. La riduzione del dosaggio nell’ambito di un ciclo o durante cicli successivi di terapia può essere effettuata in base al grado di tossicità causata dal farmaco nel paziente. Carcinoma della vescica: pazienti adulti. La dose di gemcitabina generalmente consigliata è di 1.250 mg/m2, da somministrare per via endovenosa in 30 minuti, nei giorni 1-8-15 di ciascun ciclo di 28 giorni. Questo ciclo di 4 settimane può essere ripetuto. La riduzione del dosaggio nell’ambito di un ciclo o durante cicli successivi di terapia può essere effettuata in base al grado di tossicità causata dal farmaco nel paziente. Gemcitabina può essere somministrata in combinazione polichemioterapica con cisplatino. La dose di gemcitabina generalmente consigliata è di 1.000 mg/m2, da somministrare per via endovenosa in 30 minuti, nei giorni 1-8-15 di ciascun ciclo di 28 giorni. La dose di cisplatino generalmente consigliata è di 70 mg/m2, da somministrare il giorno seguente la somministrazione di gemcitabina oppure il giorno 2 di ciascun ciclo di 28 giorni. Questo ciclo di 4 settimane può essere ripetuto. La riduzione del dosaggio nell’ambito di un ciclo o durante cicli successivi di terapia può essere effettuata in base al grado di tossicità causata dal farmaco nel paziente. Uno studio clinico ha dimostrato una maggiore riduzione della funzionalità midollare quando il cisplatino era stato impiegato a dosi di 100 mg/m2. Uso endovescicale (vedere Proprietà farmacodinamiche nel RCP): pazienti adulti. Nel trattamento del carcinoma superficiale della vescica la dose raccomandata di gemcitabina da somministrare per via endovescicale è di 2000 mg diluiti in 100 ml o 50 ml di soluzione fisiologica (concentrazione pari a 20 o 40 mg/ml). La dose di farmaco deve essere somministrata per un tempo di instillazione pari a 60 minuti 1 volta a settimana per 6 settimane consecutive. La concentrazione della soluzione non deve essere superiore a 40 mg/ml e riduzioni del dosaggio possono essere effettuate in base al grado di tossicità causata dal farmaco nel paziente. Carcinoma della mammella: pazienti adulti. Gemcitabina in combinazione con paclitaxel è raccomandata somministrando paclitaxel (175 mg/m2) per infusione endovenosa della durata di circa 3 ore il giorno 1, seguita dagemcitabina (1.250 mg/m2) per infusione endovenosa della durata di 30 minuti nei giorni 1 e 8 di ciascun ciclo di 21 giorni. La riduzione del dosaggio nell’ambito di un ciclo o durante cicli successivi di terapia può essere effettuata in base al grado di tossicità causata dal farmaco nel paziente. I pazienti devono avere una conta assoluta dei granulociti di almeno 1.500/mm3 prima di iniziare la somministrazione di gemcitabina associata a paclitaxel. Carcinoma dell’ovaio: pazienti adulti. La dose di gemcitabina consigliata in combinazione con carboplatino è di 1.000 mg/m2, da somministrare per infusione endovenosa in 30 minuti, nei giorni 1 e 8 di ciascun ciclo di 21 giorni. Il carboplatino verrà somministrato dopo la gemcitabina il giorno 1 in modo tale da raggiungere una AUC di 4,0 mg/ml per minuto. La riduzione del dosaggio nell’ambito di un ciclo o durante cicli successivi di terapia può essere effettuata in base al grado di tossicità causata dal farmaco sul paziente. I pazienti in terapia con Gemzar devono essere sottoposti prima di ogni somministrazione ad un controllo delle piastrine, dei leucociti e dei granulociti; se necessario, in caso di tossicità ematologica del paziente, il medico può ridurre o ritardare nel tempo la dose di gemcitabina da somministrare secondo lo schema riportato nel RCP. Un esame obiettivo periodico del paziente e controlli della funzionalità epatica e renale devono essere effettuati per individuare una tossicità non ematologica. La riduzione del dosaggio nell’ambito di un ciclo o durante cicli successivi di terapia può essere effettuata in base al grado di tossicità causata dal farmaco sul paziente. Le dosi devono essere sospese fino a quando, secondo il parere del medico, la tossicità non si è risolta. Pazienti anziani: la gemcitabina è stata ben tollerata in pazienti sopra i 65 anni di età. Non c’è evidenza che nell’anziano siano necessari aggiustamenti della dose oltre a quelli già consigliati, sebbene la clearance e l’emivita di gemcitabina siano influenzate dall’età. Compromissione renale e/o epatica: la gemcitabina dovrebbe essere usata con cautela e a dosaggi ridotti nei pazienti con insufficienza epatica e/o renale, in quanto le informazioni insufficienti provenienti da studi clinici non consentono di raccomandare una dose precisa per questa popolazionedi pazienti. Un’insufficienza renale di grado da lieve a moderato (filtrato glomerulare da 30 ml/min a 80 ml/min) non ha un effetto costante e significativo sulla cinetica di gemcitabina.


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