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Farmaco: Calcitriolo Eg | Bugiardino n. 02059 - Foglietto illustrativo n. 02059 - Farmaco Calcitriolo Eg: ricetta, principio attivo, prezzo, effetti e dosaggio [Confezione: 0,25 mcg 30 Capsule ]

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Farmaco: Calcitriolo Eg

Farmaco: Calcitriolo Eg | Bugiardino n. 02059

Confezione: 0,25 mcg 30 Capsule

Casa farmaceutica: EG Laboratori EuroGenerici S.p.A.

Classe farmaceutica: A

Ricetta Calcitriolo Eg: RR - medicinale soggetto a prescrizione medica

ATC: A11CC04

Principio attivo Calcitriolo Eg: calcitriolo (DC.IT) (FU)

Gruppo terapeutico: Vitamine D

Scadenza Calcitriolo Eg: 36 mesi

Temperatura di conservazione: Non superiore a +30°

Indicazioni terapeutiche / effetti Calcitriolo Eg (0,25 mcg 30 Capsule )

Osteodistrofia renale in pazienti con insufficienza renale cronica, in particolare in quelli sottoposti a emodialisi. Ipoparatiroidismo, di tipo sia idiopatico che chirurgico. Pseudoipoparatiroidismo. Rachitismo ipofosfatemico vitamina D-resistente. Rachitismo familiare vitamina D pseudodipendente. Osteoporosi post-menopausale: la diagnosi differenziale dovrà accuratamente escludere condizioni che presentano sintomatologie a carico dello scheletro similari, quali il mieloma multiplo e le osteolisi tumorali, per le quali il trattamento con calcitriolo non è indicato.

Posologia / dosaggio Calcitriolo Eg (0,25 mcg 30 Capsule )

La dose giornaliera va stabilita accuratamente in ogni paziente sulla base dei valori della calcemia. Osteodistrofia renale: l’efficacia del trattamento è condizionata dalla contemporanea assunzione di calcio: nei soggetti adulti l’apporto supplementare di calcio deve essere di 600-1000 mg al giorno. La dose iniziale raccomandata di calcitriolo è di 0,25 mcg al giorno: nei pazienti con calcemia normale o solo leggermente ridotta, sono sufficienti dosi iniziali di 0,25 mcg ogni 2 giorni. Se dopo 2-4 settimane non si osservano miglioramenti del quadro clinico e dei parametri biochimici, la dose di calcitriolo va aumentata di 0,25 microgrammi al giorno ad intervalli di 2-4 settimane. Durante questo periodo, la calcemia va controllata almeno due volte la settimana e, se si riscontra ipercalcemia, la somministrazione di calcitriolo e quella addizionale di calcio vanno immediatamente sospese sinché la calcemia rientra nei limiti normali. La terapia sarà quindi ripresa con una posologia giornaliera inferiore di 0,25 microgrammi rispetto alla precedente. La dose giornaliera ottimale di calcitriolo, da stabilire secondo le modalità prima indicate, è nella maggior parte dei pazienti compresa tra 0,50 e 1 mcg. Posologie più elevate possono rendersi necessarie in caso di contemporanea somministrazione di barbiturici o di anticonvulsivanti. Ipoparatiroidismo e rachitismo: la dose iniziale raccomandata di calcitriolo è di 0,25 mcg al giorno, da somministrarsi al mattino. Nel caso non si noti miglioramento nei parametri clinici e biochimici, la dose può essere aumentata, ogni 2-4 settimane. Durante questo intervallo, la calcemia va determinata almeno 2 volte la settimana. Nei pazienti con ipoparatiroidismo, si può osservare talvolta una sindrome da malassorbimento: in questi casi possono occorrere dosi più elevate di calcitriolo. Osteoporosi post menopausale: si consiglia di iniziare con la somministrazione di 0,50 mcg 2 volte al giorno e, se i livelli calcemici non presentano variazioni significative, continuare con questo dosaggio. A differenza dell’osteodistrofia renale, è assolutamente da evitare un apporto supplementare di calcio. Durante il primo mese di terapia la calcemia va controllata almeno 1 volta la settimana. In caso di ipercalcemia (maggiore di 11,5 mg/100 ml), la somministrazione di calcitriolo va sospesa sino al ripristino della normocalcemia. A giudizio del Medico è possibile l’associazione con la calcitonina (soprattutto in caso di osteoporosi ad alto turnover). Stabilita la posologia ottimale, è sufficiente un controllo della calcemia una volta al mese. Nel caso in cui il livello sierico del calcio superi di 1 mg per 100 ml i valori normali (mg 9-11/100 ml), la dose di calcitriolo va ridotta considerevolmente o il trattamento va interrotto fino a quando si sia ristabilita la normale calcemia. Per favorire la rapida normalizzazione del calcio sierico si può anche cessare la somministrazione supplementare di calcio, prevista dal trattamento dell’osteodistrofia renale, dell’ipoparatiroidismo e del rachitismo. Deve pure essere limitato il quantitativo di calcio introdotto con la dieta. Nel periodo di ipercalcemia, è necessario eseguire quotidianamente il controllo dei livelli sierici del calcio e del fosforo. Ripristinati i valori normali, il trattamento con calcitriolo può essere ripreso con una dose giornaliera più bassa di 0,25 mcg rispetto a quella precedente.


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